Quello delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza è un settore dove vige la “legge del più forte”. Una sorta di selezione darwiniana in cui chi è più capace sopravvive e si evolve. Così, mentre l’Ipab Regina Margherita di Milazzo lascia, l’Istituto Collereale di Messina raddoppia. In che modo? Inglobando il primo ente. Ad alzare bandiera bianca, adesso, c’è anche l’Istituzione della città mamertina, che lo scorso 24 gennaio ha trasmesso a Palermo una delibera sulla “Nuova richiesta di fusione per incorporazione dell’Ipab Regina Margherita di Milazzo nell’Ipab Casa di ospitalità Collereale e asili d’infanzia di Messina”. A sua volta, l’assessorato regionale ha inviato una nota alla Città metropolitana di Messina, a firma del dirigente del Servizio 9 Bernardo Santomauro e dell’istruttore direttivo Raffaele Burgio, finalizzata ad acquisire il parere previsto della normativa. «Si avverte che, al decorso infruttuoso del termine di 30 giorni dalla data di notifica della presente (ndc, il 26 gennaio scorso), il richiesto parere si intenderà acquisito favorevolmente», si legge nel documento. Sostanzialmente, nell’ultima riunione del Consiglio d’amministrazione dell’Ipab Santa Margherita, sono state stabilite modifiche al testo: «L’ente incorporante (a seguito della fusione) si impegna a procedere con la modifica dello Statuto entro tre mesi dall’avvenuta fusione»; espletato quest’ultimo passaggio, «l’ente incorporante acquisirà i beni mobili e immobili così come ogni rapporto attivo e passivo dell’Ente incorporato».
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