Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

La paura dei contagi e lo smart working. A Messina i ristoratori sono preoccupati

In città la “movida” rallenta

L'ingresso in zona arancione della Sicilia non coglie di sorpresa Messina che è in arancione da una decina di giorni. Senza il super green pass è praticamente impossibile andare al bar anche solo per un caffè veloce al banco, al ristorante, in pizzeria e nei giorni festivi e prefestivi anche nei negozi dei centri commerciali anche se resta libero l'accesso a tutti per alimentari, farmacie, edicole, librerie, farmacie e tabacchi. Stesso discorso per quanto riguarda palestre, piscine ma anche teatri e cinema.

In questa situazione i controlli delle forze dell'ordine sono quotidiani e nessuno vuole rischiare multe salate soprattutto ristoratori e baristi che fanno i conti con la penuria di clienti: «Gennaio è stato da sempre un mese di calo perché dopo Natale c'è una piccola flessione, a questo adesso si è aggiunta la zona arancione ma soprattutto la preoccupazione per il Covid e quindi il lavoro va a diminuire» spiega Alvise Ruggeri, ristoratore di un locale del centro storico. «Ci sono delle realtà penalizzate ancora di più - aggiunge - come i bar o i locali frequentati dai giovani che ancora non si sono vaccinati, bene o male i ristoranti piccoli come il mio ancora lavorano, non fanno grandi numeri ma riescono a sopravvivere».

Per quanto riguarda il certificato verde i clienti sono ormai preparati a portarlo sempre in tasca o sul telefono: «Richiediamo il super green pass già al momento della prenotazione - prosegue - quindi i clienti arrivano preparati, è capitato che qualcuno lo dimentica a casa, come accaduto ieri con un signore anziano che è dovuto tornare indietro perché l'aveva dimenticato, ma ci sono i controlli, rischiamo le multe quindi, mi è dispiaciuto, ma dobbiamo attenerci alle regole, sotto questo punto di vista sono molto scrupoloso. Ormai siamo abituati quasi tutti al super green pass, molte persone sono vaccinate, il problema è che c'è meno gente in giro, c'è chi ha perso il lavoro, chi è preoccupato, c'è chi ha paura, ci sono tante concause che scatenano questa situazione». A tenere le persone a casa anche lo smart working. Lamenta costi altissimi e fatturato in discesa Francesco Vinci che ha un ristorante-pizzeria in zona centro città. «Abbiamo i costi al 100 per cento e il fatturato con un calo del 35 per cento, ho dovuto mettere alcune persone in ferie perché abbiamo i costi al massimo ma il fatturato è crollato», dice. «C'è meno gente in giro perché si ha paura del Covid - aggiunge - quando è stato introdotto il super green pass non abbiamo avuto un calo esagerato, significa che la maggior parte della nostra clientela è vaccinata, mentre dal 22 dicembre, da quando sono aumentati i contagi, abbiamo avuto un calo drastico, ma è solo legato ai contagi non ad altro perché per il super green pass non abbiamo avuto problemi». Nonostante tutto c'è la speranza che qualcosa cambi: «Penso che se migliorano i contagi ci sarà anche una ripresa». Anche qui i clienti sono abituati al super green pass: «Non ci sono problemi, arrivano già preparati».

Caricamento commenti

Commenta la notizia