Beffa all'orizzonte, e probabile pioggia di ricorsi sulla riscossione delle bollette Tari a Taormina. L'invio delle bollette riguardanti il 2020, previsto via posta, rischia, infatti, di non raggiungere tutti i circa 7.500 utenti destinatari ma anche di finire al centro di un contenzioso da parte degli operatori economici che, nel primo anno di pandemia, sono rimasti chiusi per via dell'emergenza sanitaria e sono pronti a contestare il pagamento di un servizio del quale non hanno usufruito. Sulla questione l'opposizione ha chiesto spiegazioni all'Amministrazione Bolognari, lanciando un eloquente monito: «La Tari la pagheranno in pochi, verrà inviata via posta e non ci sarà neanche certezza che le utenze la ricevano, neanche le attività commerciali, mentre invece sarebbe stato opportuna la comunicazione alle attività economiche anche tramite invio per posta elettronica, tramite quindi una pec». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina