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Messina, la gente di Gravitelli per l'ultimo saluto a padre Fazio "uomo dal cuore libero"

C’erano i suoi compagni di ordinazione - il vescovo emerito di Reggio Vittorio Mondello, mons. Angelo Oteri - il suo successore don Giuseppe Maio e gli altri confratelli sacerdoti, c’erano i familiari, gli amici, c’era la gente di Gravitelli, che per 54 anni è stata la sua “dimora umana”. L’ultimo saluto a padre Giacomo Fazio oggi pomeriggio, scomparso sabato scorso all’età di 86 anni, ha avuto il sapore nostalgico di un arrivederci, segno di una presenza che nel tempo è riuscita a “sdoganare” quei confini spazio temporali di umana finitezza.

Un silenzio composto ha accompagnato il rito funebre presieduto dall’arcivescovo Giovanni Accolla, il quale ha sottolineato la generosità e la gioiosa determinazione del sacerdote. Tante le generazioni cresciute all’ombra dei suoi insegnamenti: molti, nel rispetto delle norme anti Covid, hanno voluto sostare anche per pochi istanti dinanzi alla salma di padre Giacomo per dire ancora una volta il proprio grazie; tra i fiori, la rosa rossa timidamente deposta dalla piccola Taisia Celeste è stato il segno più eloquente della gratitudine di una comunità che con lui ha imparato a essere famiglia a riscattarsi dal pregiudizio di una storia di disagio sociale che aveva occultato la bellezza umana.

Un uomo dal cuore libero con i piedi per terra, consapevole di guardare a Dio impegnandosi concretamente per la gente che gli era stata affidata”, ha detto mons. Accolla sottolineando la capacità di padre Fazio di “celebrare sull’altare della chiesa come su quello delle strade, vivendo l’eucarestia nella quotidianità”. Fra i messaggi di cordoglio dei familiari e dei parrocchiani quello di Giovanna, che lo ha seguito amorevolmente e in maniera disinteressata per tanti anni e di mons. Giovanni Impoco, parroco della comunità di Gravitelli superiore. Nel suo testamento spirituale letto pubblicamente, padre Fazio ha voluto ringraziare tutti per la vicinanza mostrata anche durante la lunga malattia - con la preghiera, i messaggi di affetto - scusandosi qualora per qualcuno fosse stato causa di sofferenza.

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