Messina

Domenica 22 Settembre 2024

Messina, quanti simboli cela il Duomo. Viaggio esoterico nel linguaggio cifrato della Cattedrale

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Cosa può comunicare oggi, a noi uomini e donne del 2022 che non viviamo più in mezzo ai simboli, la maestosa Cattedrale di Messina? Tantissimo, basta che ci vestiamo con abiti medievali, allontaniamo da noi superbia e delirio d’onnipotenza e da umili pellegrini e consapevoli di vacuità ne varchiamo la soglia, con umiltà, desiderosi di entrare in comunione col divino. Ma prima ci soffermiamo ad ammirare la facciata e il portale maggiore. Qui, due triangoli con base comune fra l’arcangelo Gabriele a sinistra e la Vergine Annunziata a destra, con i vertici rispettivamente al centro del medaglione circolare raffigurante l’“Incoronazione della Vergine”, eseguita dal bergamasco Pietro de Bonitate a partire dal 1468 e ultimata nel 1475, così come il Padre Eterno nella cuspide sommitale e vertice del secondo triangolo, ci raccontano dell’Ascensione verso l’alto della Vergine Santissima. Nel portale maggiore, gli stipiti interni ci ammoniscono con l’Apocalisse di Giovanni. Ed ecco il primo dei 7 segni, la donna incinta coronata che si protegge col manto dal dragone, la stella a 8 punte ai piedi, riferimento al figlio definito “splendida stella del mattino”. Ed ecco un angelo col cartiglio e la scritta: “Timete Dominum et date honorem ei”. Ed ecco un angelo che incatena Satana: “Poi vidi un angelo che scendeva dal cielo e aveva la chiave dell’abisso e una gran catena in mano. Ed egli afferrò il dragone, il serpente antico, che è il diavolo e satana e lo legò per mille anni” (Ap. 20, 1-2). Ed ecco una Donna col Bambino cui solletica il piede con tenerezza materna, in testa una corona di stelle e ai piedi il sole e la luna: è l’Immacolata “Bella tu sei qual sole, Bianca più della Luna”. Ed ecco l’Arcangelo Michele con corazza e scudo che uccide la “bestia” a 7 teste. Ed ecco il Bambino che vola in cielo per scampare al dragone, “E il figliuolo di Lei fu rapito presso a Dio ed al suo trono”. Ed ecco la “bestia del mare” con 7 teste: “E vidi salir dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, e sulle corna dieci diademi, e sulle teste nomi di bestemmia”. dello storico Nino Principato Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina        

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