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Messina, un Natale di speranza in Cattedrale. La Comunità di S. Egidio consegna 150 pasti caldi a Camaro

Un Natale di speranza e attesa per quanti volevano riassaporare quella normalità che la pandemia continua a minacciare; un Natale diverso per le tante famiglie disagiate della città, anziani soli, bambini senza un regalo da scartare sotto l’albero; un Natale alla riscoperta della tradizione per chi, nonostante tutto, non ha rinunciato ai riti religiosi per vivere il tempo più bello dell’anno come momento di condivisione e riscoperta di una fede autentica.

Responsabilità che si traduce in attenzione e cura dell’altro, questo il senso della festa che celebra la venuta al mondo di Gesù, ha detto questa mattina il vescovo ausiliare nel corso del solenne pontificale presieduto in Cattedrale, alla presenza delle massime autorità civili e militari. “In un mondo che fa leva sull’arroganza dei potenti di turno per i quali le persone sono numeri da censire, Dio entra nella storia con le sembianze di un bambino e ci chiede di prendercene cura ascoltando il grido di dolore che ancora oggi sale dal cuore delle persone sole ferite nell’anima e nel corpo, dei poveri, dei migranti, dei disoccupati, della nostra bella e travagliata Messina”; così mons. Cesare Di Pietro, nel sottolineare la bellezza e il prodigio del Natale - “racchiuso nell’incontro tra l’umano andare e il divino venire” - ha chiesto ai messinesi di “riassaporare lo spirito di aggregazione come fratelli che operano per il bene comune, gli uni per gli altri e mai gli uni contro gli altri”. Tanti i fedeli presenti in Duomo anche alla messa della Notte sotto lo sguardo gioioso dell’arcivescovo che ha presieduto il rito. Anche mons. Accolla ha voluto ribadire il valore del Natale festa della luce, sottolineando la responsabilità della Chiesa, “chiamata a infondere speranza anche quando le tenebre sembrano prevalere”. Il Presule ha voluto richiamare i fedeli a vivere questo giorno facendoci “segni visibili di speranza”, condividendo responsabilità e partecipazione alla vita degli altri.

La comunità di Sant'Egidio al fianco degli ultimi

E’ questo lo spirito della comunità di S. Egidio che, non ha rinunciato a vivere il Natale in mezzo agli ultimi, nonostante la situazione pandemica abbia impedito per il secondo anno l’organizzazione del tradizionale pranzo alla chiesa di S. Francesco all’Immacolata. Sin dalle prime ore del mattino al centro Floribert di Camaro San Paolo la macchina organizzativa si è messa in moto grazie all’impegno di 60 volontari che da Ganzirri a S. Lucia Sopra Contesse si sono prodigati per distribuire 150 pasti caldi, dolci e tanti giocattoli alle famiglie disagiate, colpite dal Covid, anziani soli e bambini. Un quadro particolarmente sconfortante ha detto il responsabile della comunità Andrea Nucita, grato a quanti (Avis, associazione ABC Amici dei Bimbi in Corsia, il gruppo Scout Agesci, club service e altri privati) hanno contribuito a regalare un sorriso in questa giornata speciale.

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