Dopo quattro anni torna la Cerimonia di consegna delle “Toghe d’oro” organizzata dall’Ordine degli avvocati di Messina per premiare gli iscritti che hanno compiuto un importante traguardo: 50 anni di iscrizione all’albo e quindi di attività forense. “L’ultima occasione era stata nel 2017 - ha detto il presidente dell’Ordine Domenico Santoro - poi lo stop a causa della pandemia e oggi, nella cornice del Palacultura e nel pieno rispetto della normativa anti covid, è stato possibile ritrovarsi tra avvocati per celebrare insieme i colleghi più anziani, che rappresentano un esempio luminoso di esperienza, competenza e saggezza e riflettere sul valore della toga e dei cambiamenti della professione”. In apertura proprio su questo tema la lectio magistralis del presidente emerito del Consiglio Nazionale Forense Guido Alpa “Il valore della toga per l’avvocatura del cambiamento”. Tra gli ospiti dell’evento anche il coordinatore dell’Organismo Congressuale Forense Giovanni Malinconico, il past president dell'Ordine degli avvocati di Messina Vincenzo Ciraolo, il presidente della Cassa Forense Valter Militi, il delegato circondariale della provincia di Messina al Consiglio Nazionale Forense Francesco Pizzuto, in rappresentanza della presidente ff del CNF Maria Masi. La manifestazione è stata curata dalla vicepresidente dell’Ordine Isabella Celeste e dal delegato alla Formazione Antonio Cappuccio. Ecco i nomi dei premiati che hanno ricevuto la medaglia ordinistica: Letterio Arena, Massimo Basile, Francesco Cardile, Giuseppe Fatato, Giuseppe Fortino, Giovanbattista Freni, Marcello Galimi, Giacomo Giordano, Antonio Giuffrida, Aldo Jeni, Antonio Leardi, Corrado Martelli, Angelo Quattroni, Francesco Raimo, Benedetto Roccasalva, Pietro Saija, Giuseppe Saitta, Ernesto Dimitri Salonia, Nicola Siracusano, Antonio Suria, Raffaele Tommasini, Francesco Torre, Giuseppe Toscano, Giuseppe Trimarchi, Rosario Trimarchi e Antonio Urzì Brancati. Riconoscimento alla memoria anche per i colleghi che avevano compiuto 50 anni di professione ma sono venuti a mancare: Luigi Andreozzi, Nicola Maiorana e Francesco Tracló; a ritirare la medaglia i familiari. In conclusione della cerimonia il saluto di Raffaele Tommasini, avvocato e docente universitario, a nome di tutti i premiati.