Gli indizi che lo inchiodano sono univoci, le considerazioni difensive non li hanno scalfiti. Quindi resta in carcere. Hanno deciso così i giudici del Tribunale del riesame, che hanno confermato la detenzione in cella per il 70enne originario di Augusta Pietro Miduri, accusato di aver ucciso il 10 settembre scorso la clochard 68enne palermitana Concetta Gioè, colpita con dodici coltellate mentre dormiva rannicchiata sulla scalinata laterale della chiesa di Santa Caterina Valverde, a due passi da piazza Cairoli. Il collegio presieduto dal giudice Pina Scolaro ha esitato in questi giorni un provvedimento di conferma della detenzione in carcere decisa in prima battuta dal gip Eugenio Fiorentino, in cui ripercorrono tutta la vicenda e analizzano gli elementi investigativi raccolti dai carabinieri della Compagnia Messina Centro, basandosi sopratutto su due aspetti: i filmati delle videocamere di sorveglianza dei vari locali della zona dell’omicidio, le testimonianze degli operatori di turno alla “Casa di Vincenzo”, la struttura che in città accoglie 24 ore su 24 i senzatetto e dove dormì quella notte l’uomo. Sono molti i passaggi in cui i giudici valorizzano le indagini effettuate dai militari, gestite dal procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e dal sostituto Piero Vinci, per chiudere il cerchio sulla colpevolezza di Miduri nella vicenda. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina