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Demolizione baracche, la ministra Carfagna: "Messina modello di governance efficiente"

Incontro in Prefettura prima dell'avvio dei lavori all'Annunziata. La ministra per il Sud ha annunciato lo stanziamento nei prossimi cinque anni di 82 miliardi di euro del Pnrr

L'emozione del primo colpo di ruspa, la soddisfazione di poter toccare con mano che, agli impegni assunti dal governo, si sta dando seguito con atti concreti e una piena sinergia tra enti e istituzioni locali, cioè tra l'ufficio commissariale affidato alla prefetta Cosima Di Stani, l'amministrazione comunale e l'agenzia per il risanamento Arisme.
La ministra Mara Carfagna, dopo il vertice in prefettura, ha voluto presiedere all'avvio dei lavori di demolizione della baraccopoli dell'Annunziata alta. Una sorta di mondo a parte, nascosto, come si fa solitamente per celare le vergogne, della cui esistenza la gran parte della popolazione messinese probabilmente non si è mai accorta. Eppure qui, incastonata nelle viuzze che si inerpicano fino ai primi versanti collinari, c'è l'unica baracca realmente costruita all'indomani del 28 dicembre 1908, l'unica infatti che non verrà demolita e che sarà adibita a un piccolo museo delle baraccopoli messinesi, che tutti si augurano possano diventare solo un ricordo entro i prossimi tre anni.
La ministra Carfagna, accompagnata dalla Prefetta-commissaria, dal sindaco Cateno De Luca e dal presidente di Arisme, Marcello Scurria, ha incontrato gli eredi dei baraccati del 1908, la nipote, oggi quasi ottantenne, di Antonino Bonanzinga e Anna Bongiorno. E tra storia e futuro, Mara Carfagna ha avuto anche parole di elogio per i giovani del progetto "L'Estate addosso", alcuni dei quali hanno compiuto la loro esperienza lavorativa di due mesi estivi impegnati nel censimento dei bisogni dei residenti nelle baracche, in particolare dei loro coetanei. Nella favela dell'Annunziata vivevano 75 famiglie, che ora abitano nelle case acquistate dal comune e da Arisme.

L'incontro in Prefettura

«Ci tengo moltissimo a essere qui a Messina, ho voluto essere nuovamente qui a distanza di mesi perché penso che la vicenda di Messina abbia un valore simbolico per due ragioni. Messina è il simbolo di un modello di governance efficiente. Lo Stato decide, stanzia le risorse, il suo rappresentante sul territorio, il prefetto di Stani e la politica attraverso il sindaco Cateno De Luca che realizza quanto si deve fare». A dirlo il ministro per il Sud Mara Carfagna, in Prefettura a Messina, prima dell’avvio del programma di demolizione delle baraccopoli dopo oltre 70 anni. «Devo dire - prosegue Carfagna - che sono stati tutti bravissimi perché in soli pochi mesi hanno messo su un sistema efficiente che porterà presto e sta già portando alle prime demolizioni e ai primi ricollocamenti degli abitanti».

Mara Carfagna, quindi, è tornata in riva allo Stretto in occasione della demolizione di alcune baracche all’Annunziata.
«Le vergogna della baraccopoli a Messina e delle tante altre vergogne che affliggono il nostro Mezzogiorno. I collegamenti che mancano, le stazioni ottocentesche, gli asili nido che sono carenti. Di tutto questo ci stiamo occupando e abbiamo avviato un lavoro in questa direzione con grande determinazione», ha aggiunto la ministra per il Sud prima del via ai lavori di chiusura e di bonifica della baraccopoli storica di Messina. «È un progetto di sviluppo per il Sud - ha continuato – che stanzierà nei prossimi cinque anni 82 miliardi di euro del Pnrr oltre ai fondi strutturali europei. Se questi soldi verranno spesi bene e, come ricorda il Presidente Draghi onestamente, avremo un Sud più connesso, più moderno e soprattutto con servizi e diritti uguali per tutti».

«Berlusconi conosce bene la questione delle baraccopoli di Messina ed è soddisfatto e orgoglioso che un ministro di Fi con l’appoggio di Forza Italia abbia avviato a soluzione questo problema così antico». Lo ha sottolineato la ministra Carfagna: «Sono soddisfatta di aver trovato una soluzione con questi interventi, ora bisogna rispettare il cronoprogramma serrato che ci siamo dati. Stiamo qui anche per dare il sostegno necessario al Prefetto e al sindaco fino a quando l’ultima baracca non verrà eliminata».

Siracusano: "Attenzione di Forza Italia e del governo"

“La visita del ministro per il Sud, Mara Carfagna, al prefetto di Messina e commissario straordinario per il risanamento, Cosima Di Stani, in occasione di una importante riunione operativa in Prefettura, dimostra l’attenzione di Forza Italia e del governo nazionale rispetto al tema delle baraccopoli della città dello Stretto", così Matilde Siracusano, deputata messinese di Forza Italia.
"L’esecutivo e il ministro Carfagna non si sono limitati a stanziare le risorse, ma stanno seguendo passo passo il percorso di riqualificazione di tanti quartieri e saranno vicini alla nostra comunità, ne sono certa, fino a quando l’ultima famiglia in difficoltà non avrà una casa dignitosa. Un segnale importante per Messina e per la Sicilia intera. Oggi sono state demolite le baracche del villaggio Annunziata. Un’altra fetta di città avrà presto nuova vita, e le cinquanta famiglie che vivevano in condizioni inaccettabili in queste casette di fortuna sono state già tutte ricollocate in normali abitazioni. Ringrazio il sindaco Cateno De Luca e il presidente di ArisMe, Marcello Scurria, da sempre in prima linea per risolvere lo storico problema delle baraccopoli. Problema che, finalmente, dopo decenni di attesa ha avuto uno sbocco positivo grazie all’azione parlamentare e governativa di Forza Italia e grazie al sostegno che il partito mi ha sempre dato per condurre questa battaglia. Sostegno concreto che - ha concluso - negli ultimi mesi si è trasformato in un intervento normativo che ci permetterà, si sta già facendo, di avere una città senza più favelas e senza più condizioni abitative indegne. Andiamo avanti verso la meta”.

 

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