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Palazzina Grill in vendita a Messina. «La acquisti il Comune»

La storica ottocentesca “coffee house” tra Contesse e Minissale. Si mobilita il Quartiere. Costa “solo” 88mila euro

Edificata dalla famiglia Grill, sorge sulla strada statale 114 al confine tra Contesse e Minissale. E ci ricorda la Messina preterremoto, considerando che le lancette dell' orologio spazio-temporale sono fissate esattamente a metà dell'800. Abbandonata e sconosciuta agli stessi messinesi potrebbe diventare un luogo dove pulsano bellezza e cultura assieme, ma il bene, di proprietà privata, su cui pende un vincolo della Soprintendenza, è stato messo in vendita a 88 mila euro. Tutto sommato una modica cifra, anche se il Comune, ahinoi, come sottolinea il consigliere della seconda circoscrizione, Nuccio Zullo, che da anni denuncia lo stato di abbandono del bene non è destinato, a quanto pare, a comprarla: «La vicenda è aperta da moltissimo tempo – sottolinea amaramente Zullo – e per anni non abbiamo fatto altro che denunciare il degrado visivo. E ovviamente resta il sogno che si possa restituire questo prezioso bene alla zona Sud, alla comunità, e a coloro che vogliono conoscere la nostra città e le sue tracce. E non bisogna dimenticare che probabilmente c'è l'estro di Falconieri».

E di tracce parla anche il consigliere del secondo quartiere, Giampiero Terranova, appassionato di storia, che non perde occasione per rimarcare che Messina è fatta anche di beni dimenticati, villaggi da riscoprire e tradizioni da tramandare, perché solo così, rispolverando la storia, anche quella lontana dal centro cittadino, è possibile immaginare nuovi percorsi e nuove idee. Partendo da quello che possiamo tranquillamente definire il gioiello della seconda municipalità. Uno dei tanti che andrebbero valorizzati come si fa con quelli di famiglia: «É passato oltre un anno – precisa Terranova – dalla comparsa del cartello vendesi sulla storica “coffee house” appartenuta alla famiglia Grill, di origini tedesche, facoltosi banchieri attivi in città nel XIX secolo. Il manufatto di grande pregio architettonico rappresenta uno dei pochi esempi di architettura neoclassica di metà ottocento sopravvissuti al terremoto del 1908. E nonostante sia di piccole dimensioni presenta numerosi aspetti architettonici e decorativi che lo rendono una piccola bomboniera». Bomboniera sì, ma dimenticata e mai valorizzata: «Il manufatto è proprietà di privati – continua Terranova – e come tanti altri sparsi per la città è in totale stato di abbandono. E per questo ritengo che in una città come Messina, rasa al suolo dal terremoto, questo manufatto assieme sicuramente a tanti altri, altrettanto sconosciuti, dovrebbe ricevere attenzione particolare dalle istituzioni. Non basta porre i vincoli».
Secondo Terranova, l’Amministrazione «dovrebbe correre ai rimedi e attivarsi, con un “fondo ad hoc”, per il recupero di tutte le strutture storiche pre-terremoto che rischiano di scomparire».

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