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Alessia, da Messina il boom della "zingara creativa" - FOTO

Alessia Lo Surdo, classe 1983, di professione fa la creativa, su Instagram ha toccato quasi 50 mila follower che amano i suoi personaggi, moltissimi del mondo Disney, rigorosamente fatti a mano, con la sua pagina “Zingara creativa”

«Io penso che molti rimarrebbero nella città natale se potessero. Io ci sono riuscita e mi ritengo davvero fortunata. E vedo che tanti in realtà stanno scegliendo la via del ritorno e delle origini, anche se inizialmente hanno fatto le valigie. Oggi sorrido lavorando e non ho provato neanche più la strada dell'insegnamento nonostante i titoli in tasca». Ha sfruttato anche la potenzialità dei social per crearsi un posto di lavoro. E ridacchiando sussurra «non sono la Ferragni ma diciamo che me la cavo e non mi lamento».

Alessia Lo Surdo, classe 1983, di professione fa la creativa, su Instagram ha toccato quasi 50 mila follower che amano i suoi personaggi, moltissimi del mondo Disney, rigorosamente fatti a mano, con la sua pagina “Zingara creativa”.

«Ho radici calabresi, almeno per metà, ma sono nata e cresciuta a Messina e per questo mi definisco una messinese doc - racconta Alessia - città che amo nonostante le mille problematiche che la attanagliano. Sono stata sempre una grande amante dell'arte in tutte le sue forme. E adoravo la fotografia che ho coltivato nel periodo universitario quando studiavo scienze della comunicazione, corso di studi che ho scelto dopo la maturità conseguita al Seguenza».

Alessia, però, pensava di dedicarsi all'insegnamento e per questo ha continuato il suo percorso accademico iscrivendosi a Scienze della formazione: «Se devo essere sincera, non avevo le idee molto chiare perché sono partita, convinta che volessi fare la giornalista, poi mi sono fissata che volevo lavorare nel mondo pubblicitario, poi mi sentivo trascinata dai click della macchina fotografica. E in tutto questo, mi sono preparata il terreno... per diventare insegnante».

Nel fluire dei giorni, però, la giovane amante dell' homemade ha provato a realizzare qualche accessorio artigianale, sono arrivate le prime vendite e ha scoperto che poteva essere una strada lavorativa da prendere in considerazione.

«La crescita delle richieste è stata esponenziale - afferma - e nel giro di qualche anno è diventato un vero e proprio lavoro. Oggi guardandomi indietro posso dire di essermi creata una vera opportunità dal nulla, senza fare corsi, sbagliando e imparando e aggiungendo ogni giorno un tassello alla mia crescita. E alla soglia dei quarant'anni, dopo essermi creata una partita Iva, posso dire a voce alta che sono felice così perché faccio qualcosa che mi appaga davvero. E In Italia non sono tantissimi i creativi che riescono a farcela».

L'artigiana messinese realizza principalmente bamboline e principesse Disney, ma non è amante solo della modellazione, utilizza la tecnica del macramè per la realizzazione di bracciali con cordino e l'handstamped che è una forma di incisione con punzoni in metallo per accessori personalizzati. E sperimenta e combina anche materiali completamente diversi.

E il nome della sua azienda, made in Messina, accende tanta allegria: « Tutta colpa delle birichinate di gioventù. Io e le mie amiche, con le tasche povere, avevamo trovato un buon escamotage per pagarci le vacanze, - ricorda con ironia - allestivamo delle bancarelle alla riserva dello Zingaro. E ricordo che per scherzare ci chiamavano, e ci chiamavamo le zingare anche perché poi con la scusa dei mercatini giravamo molte località turistiche. Da sogno. E a fine giornata contato il bottino quotidiano, decidevamo che lusso concederci: l'acquisto particolare o il localino “figo”.

Era davvero un bel gioco allora, alla fine le mie amiche hanno preso le loro strade, mentre io che invece ho continuato ho deciso di chiamarmi proprio Zingara. In onore dei vecchi tempi, sempre vivi, in cui con poco ci divertivamo come pazze e la spensieratezza regnava sovrana». Alessia che è mamma di una bambina, si divide tra affari e famiglia e ci rivela che i suoi clienti più affezionati sono all'estero: «Io sono cresciuta molto grazie alla rete e forse sono riuscita a intercettare un momento davvero proficuo. Piovono molte richieste da fuori perché il made in Italy, anzi in Sicily, che ci tengo sempre a rimarcare, va davvero forte. In futuro - conclude - mi piacerebbe fare un corso di orafa per provare a combinare altri metalli preziosi. Argento e oro. O anche solo argento». E magari, un giorno, deciderà di formare altri creativi come lei, che hanno un talento nascosto che solo la pratica può far emergere. « Ci vogliono - precisa - tempo e passione. Io ho sbagliato tante volte e ho imparato. Spesso, per eventi particolari tipo Halloween, mi sono confrontata con un circolo di creativi virtuale, come un circolo degli artisti. Ognuno realizzava la propria creazione e poi la condivideva con l'altro. Alla fine, però, è importante avere un proprio stile, perché se si crea una mera copia di quello che già c'è non vai avanti. Il vero creativo è questo. Ci mette l'anima in quello che fa. Ed è per questo che mi apprezzano».

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