Cominciate le opere di bonifica e sbaraccamento di Fondo Saccà, una delle più degradate baraccopoli di Messina. Dato il primo colpo di ruspa sulle casette che nei prossimi mesi saranno rase al suolo. Presenti il sindaco, il prefetto, deputati nazionali e regionali e autorità cittadine. "È una fase che chiamo di start up, per tanto tempo non si è fatto niente, ora finalmente c'è una concomitanza di interventi che nasce da una condivisione da parte di tutte le forze politiche. È un valore aggiunto che va evidenziato perché attraverso questa condivisione forse è la volta buona che Messina possa chiudere finalmente questa pagina negativa della sua storia". Ha detto il prefetto Cosima Di Stani "Il primo step - ha aggiunto - è stato l'adozione dell'ordinanza di perimetrazione delle aree baraccate ed è già quasi pronta, il lavoro è stato fatto d'intesa con gli uffici dell'amministrazione comunale, con il sindaco che mi ha mandato la proposta consultiva e con gli uffici dell'Arisme, il secondo step che è in fase di predisposizione è il piano degli interventi che prevede quello che si potrà fare con le risorse che lo Stato ha messo a disposizione i famosi 100milinoi è un piano che deve essere integrato da ulteriori risorse".
La baraccopoli di Fondo Saccà è la prima sulla quale si è intervenuti insieme a quella di Fondo Fucile con il progetto "Capacity" cominciato già cinque anni fa finalizzato ad eliminare le favelas messinesi. Le opere di demolizione della baraccopoli di Fondo Sacca, che sorge a valle di via La Farina, prevedono due fasi: prima l'eliminazione delle strutture in amianto e quindi la demolizione vera e propria. "È l'azione che tutta la città si aspetta, vedere fisicamente l'eliminazione delle baracche" dice il sindaco Cateno De Luca. "Abbiamo fatto - prosegue - in questi anni, alcuni interventi come alle Case D'Arrigo che ha consentito di portare avanti un'arteria fondamentale quale è la via Don Blasco, oggi scatta un cronoprogramma definitivo che prevede, entro 24 mesi, la fuoriuscita di tutte le famiglie dalle baracche ed entro tre anni il completamento della demolizione, ci sono intere baraccopoli che abbiamo svuotato come Fondo Fucile dove non ci sono più le famiglie ma le baracche sono ancora lì e fino a quando non ci sarà l'eliminazione totale non c'è la percezione che si è fatta una rivoluzione in questi tre anni".
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