È iniziata, nei pressi di Letojanni, la costruzione della prima galleria che proteggerà gli automobilisti che percorrono la A18 dove, anni addietro, si è verificata una frana. Passando accanto (o anche sulla sottostante Statale 114), si comincia infatti a vedere lo scheletro metallico che copre la carreggiata a monte, rimasta chiusa dalla notte tra il 4 e il 5 ottobre 2015, quando una grande quantità di terra, roccia e arbusti venne giù dalla collina a sud del torrente San Filippo, ostruendo completamente la Messina-Catania dopo avere spaccato il muro che la proteggeva. Fortunatamente nessun veicolo rimase coinvolto. Dopo un lungo iter progettuale l’anno scorso è stata effettuata la parte più difficile e più pericolosa dell’intervento immaginato: il costone è stato infatti messo in sicurezza usando delle barriere a forma di “X” con al centro degli arpioni lunghi otto metri che affondano dentro il terreno, per trattenerlo; poste una accanto all’altra, formano una sorta di grande rete e fanno curiosamente somigliare l’area a una piramide a gradoni. Liberata la carreggiata, adesso tocca ai tunnel. Il Consorzio per le autostrade siciliane commenta così questo particolare momento, con una dichiarazione congiunta del presidente Francesco Restuccia, della vice Chiara Sterrantino, del consigliere Sergio Gruttadauria e del direttore generale Salvatore Minaldi: «Siamo a buon punto e finalmente si cominciano anche a vedere gli effetti degli sforzi che abbiamo messo in atto. Quel tratto autostradale era rimasto in stallo per anni, dall’ottobre di sei anni addietro, a causa di un enorme movimento franoso che si verificò in località San Filippo, nel territorio comunale di Letojanni. Utilizzando tecniche e materiali moderni e affidabili sotto il profilo della resistenza e della durata nel tempo, operai e tecnici hanno lavorato prima per rimuovere circa 50.000 metri cubi di terra venuta giù, poi si è passati alle complesse operazioni di messa in sicurezza di una ampissima parte del costone, con l’installazione di reti ad elevata resistenza ancorate al terreno. Adesso, come si vede passando, siamo alla realizzazione delle gallerie in cemento armato e pali d’acciaio: 140 metri circa con una pila, a metà fra le carreggiate, che sosterrà le due gallerie, una delle quali attraverserà i detriti della frana. I lavori, per una spesa complessiva di circa 20.300.000 euro, si sposteranno tra qualche settimana dalla carreggiata di monte a quella di valle, per concludersi infine con l’arrivo del 2022». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud – Messina