Funziona la sinergia e l’opera informativa e di sensibilizzazione che l’associazione di tutela ambientale Filicudi Wildlife Conservation - Pronto Soccorso Tartarughe Marine ha attivato con i pescatori artigianali delle Eolie, nell’ambito del progetto europeo “Life Delfi”. Grazie a ciò, un piccolo squalo capopiatto, che era finito “intrappolato” in una rete da pesca di un pescatore isolano, è stato liberato dalla rete e rilasciato in mare. Lo rende noto la biologa romana Monica Blasi, presidente dell’associazione che si occupa della salvaguardia delle popolazione di cetacei e tartarughe marine nelle isole Eolie e del Pronto Soccorso Tartarughe Marine nell’isola di Filicudi. “Questo squalo capo piatto - spiega la Blasi- era rimasto intrappolato in una rete da posta del tipo tramaglio, rimanendo, per fortuna, vivo. Grazie al pescatore rispettoso e sensibile è stata rimesso in mare”. Lo squalo capopiatto appartiene al genere Hexanchus ed è il più grande squalo della famiglia, in quanto può raggiungere i 5.4 metri. Il colore del corpo varia dal rossastro al marrone fino al nero. Non è pericoloso per l'uomo e vive a centinaia di metri di profondità e anche qualora, l'uomo e lo squalo si dovessero incontrare, questa specie non attacca l'essere umano.