Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Provincia di Messina assediata dagli incendi: da Naso a Castel di Lucio la mano criminale

“I nostri timori purtroppo erano fondati: la mano criminale dell'uomo è sempre in agguato. Sulla scorta di quanto accaduto lo scorso anno, la riunione operativa di inizio luglio, si è dimostrata indispensabile e utile, le ronde però, non sono bastate per fermare i piromani”.
Il sindaco di Naso Gaetano Nanì, al ritorno questa mattina dal sopralluogo nel bosco di Malò interessato ieri notte da un vasto incendio, ha voluto ringraziare quanti hanno prestato la loro opera, per evitare che la forza distruttiva delle fiamme, creasse danni irreparabili. “Sulla matrice dolosa non ci sono dubbi, considerato che le fiamme si sono propagate al calare del sole e alla fine del turno di pattugliamento. L'intervento massiccio delle organizzazioni di volontariato di Ucria, Castell’Umberto, Sinagra, Brolo e Capo d’Orlando, unitamente al Corpo Forestale ed ai Vigili del Fuoco provenienti da Letojanni, hanno arginato e spento il fronte del fuoco. La città di Naso ringrazia ancora una volta Carabinieri e Polizia che hanno presidiato la vasta zona evitando che i piromani appiccassero il fuoco in altre parti e come sindaco – continua Nanì – desidero ringraziare la Polizia Locale, i dipendenti comunali, ma anche consiglieri e assessori che, come al solito, non hanno lesinato impegno ed energie, pur di aiutare Naso”.
Il primo cittadino infine, ha evidenziato il lavoro in sinergia con il collega di Capo d'Orlando: “Con Franco Ingrillì ieri notte siamo stati in costante contatto, lui dalla zona di Piscittina io da Malò, abbiamo coordinato gli interventi. Oggi purtroppo, cominciamo a fare la conta dei danni: la perdita di una porzione del bosco ed uliveti è concreta, così come sono rilevanti le perdite economiche per le aziende agricole. Infine, una parte del patrimonio boschivo del comune è andato distrutto, sommato a quanto è accaduto nell'ottobre del 2020, è un colpo micidiale per tutta la nostra comunità”.

Castel di Lucio, grande paura

Ore di panico la notte tra mercoledì e giovedì per la tranquilla comunità castelluccese aggredita da furiose vampate di fuoco provenienti dalle Madonie e velocemente diffusesi nel territorio favorite dal caldo vento sciroccale, che cambiava rapidamente direzione senza dare il tempo di prevedere gli ulteriori sviluppi.
Il sindaco Giuseppe Nobile ha seguito in prima persona le fasi concitate degli interventi. Alle ore 3 della scorsa notte sono state le campane della Chiesa Madre ad avvertire dell'imminente pericolo in quanto le fiamme stavano a ridosso delle case delle zone periferiche più esposte. "Purtroppo - dichiara il sindaco Nobile - l'incendio si è sviluppato nel giro di pochi minuti passando velocemente dal territorio di Gangi e di Geraci a quello nostro senza dar tempo agli interventi . Inoltre i canadair, che già avevano operato nella giornata nei territori precedenti, sono entrati in azione sopraggiungendo la sera e quindi non hanno potuto avere l'efficacia di un lungo intervento. Con la ripresa dell'attività nella mattinata di ieri,- continua - i due canadair insieme all'elicottero sono riusciti a spegnare gli ultimi focolai."

Capo d'Orlando, Ingrillì: "Provo grande rabbia"

Notte d’incubo tra mercoledì e giovedì nella periferia ovest di Capo d’Orlando dove un incendio ha rischiato di raggiungere alcune abitazioni di contrada Amola, e Piscittina, al confine con la borgata di Malò di Naso. Poi per fortuna il vento di scirocco ha cambiato direzione e la task force formata dai vigili del fuoco, dalla forestale e dalla protezione civile dei comuni di Naso e Capo d’Orlando è riuscita a domare le fiamme. I danni al patrimonio boschivo e agricolo sono ingenti e, se sommati a quelli dell’incendio dell’anno scorso che si sviluppò proprio nella stessa zona, ci vorranno decenni affinché la vegetazione ritorni a fiorire su questo versante della città paladina. I bagliori dell’incendio che avviluppavano tutte queste colline hanno fatto temere anche per l’esistenza di Villa Piccolo che le fiamme sembravano raggiungere da un momento all’altro.
"Provo grande rabbia nei confronti dei criminali che appiccano incendi mettendo a repentaglio la vita dei cittadini e devastando l’ambiente. E’ una piaga sociale autentica che deve essere oggetto di un serio piano di prevenzione a livello sovracomunale e che individui pene esemplari per chi appicca i roghi". Lo ha detto il sindaco di Capo d’Orlando Franco Ingrillì, dopo il grave incendio di ieri sera nella zona di Amola. "Dopo l’ordinanza di inizio giugno per la prevenzione degli incendi - ha aggiunto - dopo i primi controlli e le lettere di sollecito ad alcuni proprietari di terreni, come Comune abbiamo adesso riattivato le procedure per chiedere ai proprietari che non lo avessero fatto di pulire i terreni: è un’attività fondamentale che deve essere svolta con attenzione. Ieri sera abbiamo lavorato duramente tra Piscittina e Amola. Grazie al fondamentale apporto dei volontari della Protezione Civile di tanti comuni vicini, del Corpo Forestale e dei Vigili del Fuoco siamo riusciti ad evitare che il fuoco raggiungesse le abitazioni. Grazie a tutti, grazie di cuore, ma davvero non si può continuare a vivere questo incubo ogni estate".

Roghi anche a Mojo e Malvagna

Un vasto incendio è in corso da ieri sera tra le campagne dei due comuni di Mojo Alcantara e Malvagna, in provincia di Messina, avvicinandosi di più in queste ore a quest’ultimo centro. Sul posto, tra contrada Coste, Rinazzo e comunque a ridosso dei Nebrodi, stanno intervenendo anche i canadair, ma già da ore tentavano di domare le fiamme le squadre antincendio della Forestale e del Distaccamento Vigili del Fuoco Volontari di Mojo Alcantara. Una nube di fumo avvolge i due piccoli centri del messinese. L’incendio stanotte è stato alimentato anche dalle forti raffiche di vento che hanno fatto estendere il fronte del fuoco fino ad avvicinarsi ai due paesini, danneggiando finora soprattutto zone incolte e qualche uliveto.

Conta dei danni a Gangi

Inizia la conta dei danni a Gangi, nel Messinese, devastata dai roghi delle ultime ore in Sicilia. Le fiamme, partite dalla zona di contrada Prato hanno raggiunto ieri pomeriggio la chiesa di San Biagio, per poi risalire velocemente - a causa del vento di scirocco che sta imperversando da giorni sulla Sicilia - il versante nord-est di monte Marone. Il fumo che ha avvolto l’intera zona ha raggiunto viale delle Rimembranze e poi l’area in prossimità dell’acquedotto e del castello dei Ventimiglia. Da contrada Prato a Nocita, contrada Cavaliere e diverse altre località in zona monte Dedero sono state colpite duramente anche la zona di contrada Portelle e di Rainò. Colpita la zona nord nord-est del comune di Gangi. A essere maggiormente colpite sono state le aziende agricole che hanno subito ingenti danni. Il fronte di fuoco ha colpito il raccolto, decine gli edifici andati in fumo, tra abitazioni, stalle e magazzini. Perduta l’intera produzione cerealicola. Il primo cittadino Francesco Migliazzo da ieri è in prima linea per dare aiuto a tutti coloro che sono stati interessati dalle fiamme. "Oggi il nostro territorio - ha detto il primo cittadino - è stato colpito al cuore. Ringraziamo i Vigili del fuoco, la Protezione civile, il Corpo forestale e tutti gli uomini che si sono impegnati per domare le fiamme. Siamo vicini a tutti gli agricoltori, a chi ha perso tutto e a chi dovrà rialzarsi. Come comunità ci rialzeremo, più forti di prima". In paese, è stata annullata la Sagra della Spiga come annunciato dal presidente della Pro Loco Mario Puglisi I parroci del comprensorio hanno inviato una lettera aperta ai cittadini. "La cattiveria umana non conosce limiti. Ci associamo al grido di dolore e di disperazione di tanti nostri concittadini che in questo pomeriggio hanno visto distruggere dalle fiamme dell’incendio il frutto di tanta fatica e di tanto lavoro". hanno detto don Giuseppe Amato e don Saverio Martina. Solidarietà è stata espressa anche per le comunità di San Mauro Castelverde, Geraci Siculo e Castel di Lucio colpite dai roghi. In tutta la zona, sono stati impegnate istituzioni civili e Forze dell’Ordine che hanno coordinato i lavori di soccorso con i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile, i lavoratori forestali e i tanti volontari.

In Sicilia sono 181 gli interventi nelle ultime 12 ore

Sono 181 gli interventi dei vigili del fuoco nelle ultime 12 ore in Sicilia. Per fronteggiare l’emergenza incendi nell’Isola - con Palermo, Catania e Messina tra le provincie più colpite - sono impiegati 627 uomini, 74 squadre e 135 mezzi operativi per turno. Restano in coda 35 interventi in attesa di essere portati a termine. Nel dettaglio sono 18 gli interventi ad Agrigento, 26 a Caltanissetta, 33 a Catania, uno a Enna, 22 a Messina, 54 a Palermo, nove rispettivamente a Ragusa, Siracusa e Trapani.

 

 

 

Tag:

Caricamento commenti

Commenta la notizia