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Un anno fa la scomparsa di Viviana e Gioele: a Venetico tanti in piazza per un "momento di preghiera"

"Questo non è uno spettacolo ma un momento di preghiera". Sono queste le parole che padre Cleto D'Agostino ha evidenziato all'inizio della celebrazione in ricordo di Viviana Parisi e Gioele Mondello, a un anno dalla loro scomparsa. Sono tanti gli amici e i cittadini che si sono ritrovati nella piazza di Venetico Marina, dove al momento si sta celebrando la messa. In prima fila il marito Daniele Mondello, accolto con gesti di sincero affetto. In molti indossano la maglietta con su scritto "Viviana e Gioele: verità e giustizia". Tra i presenti il sindaco Francesco Rizzo e autorità civili e militari.

Daniele Mondello: non crediamo alla ricostruzione della Procura

«Facciamo questa manifestazione per dire che vogliamo verità e giustizia perché quello che ha detto la Procura per noi non esiste». Lo ha detto Daniele Mondello padre di Gioele e marito di Viviana Parisi ad un anno dallo loro scomparsa e morte nelle campagna di Caronia oggi pomeriggio alla Villa comunale di Venetico, dove è stata organizzata una manifestazione per ricordare la donna e il piccolo di 4 anni. Nella piazza piena di gente un palco con due mazzi di palloncini bianchi con un pallone dorato e uno rosso al centro con le immagini di Gioele e Viviana. Accanto a Daniele Mondello e a tutti i familiari e molti amici anche i cittadini di Venetico e del resto della provincia. «Sono molto felice che tanta gente mi sia vicino - prosegue Mondello - anche dai social ho ricevuto messaggi da tutta Italia. Dopo un periodo di chiusura sono entrato in studio e finalmente ci sono riuscito, ho fatto una melodia e pian piano ho creato il disco per Viviana e Gioele con un mio amico».

«Chiedo alla procura - prosegue Mondello - che faccia fare degli esami ai nostri consulenti il dottore Lavorino e il medico Della Valle. S i tratta esami in 3D sul corpo di Viviana che possono aiutare a scoprire la verità». «Nelle ricerche: secondo me hanno sbagliato tutto, sono partite troppo in ritardo, io sono stato tenuto in caserma. - conclude - Ho saputo che Viviana è morta da mezzogiorno alle 20, l’orario in cui io e la mia famiglia eravamo in caserma, mentre potevamo cercarla e trovarla e questo ha compromesso le ricerche».

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