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Messina nel giorno della Madonna della Lettera: "La Chiesa si giochi il cuore per le strade". LE FOTO

E’ stato mons. Salvatore Muratore vescovo di Nicosia - diocesi suffraganea, unitamente a Patti, di quella messinese, legata cioè alla sede metropolitana nella costituzione della provincia ecclesiastica - a presiedere il solenne pontificale

Nonostante gli spiragli di luce degli ultimi mesi, anche quest’anno l’emergenza Covid ha fermato la processione della Patrona; nel giorno in cui Messina ne celebra la solennità, sono stati tantissimi però i devoti messinesi accorsi in Cattedrale, desiderosi di “rimettersi in cammino” con la Veloce Ascoltatrice.

E’ stato mons. Salvatore Muratore vescovo di Nicosia - diocesi suffraganea, unitamente a Patti, di quella messinese, legata cioè alla sede metropolitana nella costituzione della provincia ecclesiastica - a presiedere il solenne pontificale alla presenza dei sacerdoti dell’arcidiocesi e delle principali autorità civili, militari e accademiche; una presenza significativa la loro che, richiamati alla responsabilità del ruolo istituzionali, hanno voluto “sottoscrivere” con Maria quel patto di rinascita nel segno della speranza. A concelebrare il rito l’arcivescovo Giovanni Accolla con il suo ausiliare Cesare di Pietro: “Con Maria, Messina si conferma città dell’accoglienza: quest’anno più che mai il senso della festa è racchiuso nella preghiera e nella realizzazione di quella profezia di carità e fraternità che riconduce alla paternità di Dio per mezzo dell’amore di Maria”, ha detto Accolla. “Entro da pellegrino in punta di piedi nella vita della vostra chiesa ricca di storia e fede”, ha detto mons. Muratore immaginando una nuova lettera scritta da Maria al popolo messinese. Il pastore ha sottolineato l’urgenza della chiesa, chiamata a essere “inquieta e capace di debellare divisioni, contrapposizioni e campanilismi, pronta a giocarsi il cuore per le strade, soprattutto con chi si sente lontano”. “Non possiamo accontentarci delle piccole cose nelle quali ci siamo rinchiusi da troppo tempo, non c’è più spazio per l’appiattimento, per le tradizioni senz’anima” ha detto mons. Muratore, esortando i sacerdoti a essere “tessitori di comunione e costruttori di ponti, cercatori di perle con la periferia nel cuore” e le parrocchie ad avviare percorsi di fede e comunione diffusa, ponendo la famiglia al centro di una “pastorale del dialogo”.

Presente alla celebrazione, animata dalla comunità del seminario e dalla cappella musicale della Cattedrale diretta e accompagnata da don Giovanni Lombardo e Orazio Sturniolo, una rappresentanza delle confraternite e degli ordini equestri. Tutto si è svolto nella massima sicurezza grazie alla presenza dei volontari del Nucleo diocesano di protezione civile e della Misericordia che hanno dovuto raccogliere il rammarico dei tanti fedeli rimasti fuori dalla Cattedrale in attesa di omaggiare la Madonna alla fine della celebrazione.

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