L’idea risale ad un brevetto depositato ben dodici anni fa, ma il progetto finora non era mai decollato. Dietro il successo mediatico del distributore automatico della pizza, installato il mese scorso a Roma nella centralissima via Catania a due passi dalla città universitaria, c’è il messinese Massimo Bucolo. Il 46enne, trapiantato quindici anni fa nella Capitale, infatti, lo scorso dicembre ha ottenuto l’esclusiva per la vendita in Italia. Subito dopo Pasqua ha avviato il distributore ed il successo è stato immediato. «Non mi aspettavo tanto clamore – afferma Bucolo –, la notizia sta girando tantissimo in Italia e persino all’estero, segno della grande passione di tutti per la pizza. In realtà, il risultato finale naturalmente non è quello di una tradizionale pizza comprata in pizzeria, né potrebbe esserlo. La pizza del distributore, per forza di cose, assomiglia più ad una piadina, ma quando non si ha tempo di andare in pizzeria o l’orario non lo consente è un buon compromesso per mangiare un pasto caldo con ingredienti di qualità». La pizza in questione, infatti, è pronta in soli tre minuti. È fatta di una miscela di farina e farina di riso con lievito istantaneo ed acqua. Il panetto di 160 grammi, pressato, diventa una pizza di circa 27 cm (la pizza classica in media è grande 29 cm); il pomodoro è fresco e va cambiato ogni sei giorni come da impostazioni della macchina, mentre il resto degli ingredienti sono sottovuoto. Disponibili le pizze margherita, quattro formaggi, Bacon, diavola, primavera e al tacchino. Gli ingredienti sono selezionati accuratamente e monitorati attraverso un sistema da remoto che consente di verificare costantemente quantità e scadenza per garantirne la qualità.
La pizza... automatica
La “pizza automatica”, una volta preparata dal distributore, viene cotta in soli 48 secondi a 380 gradi e servita in un cartone. A toccarla è solo la persona che la ordina. Si tratta quindi di una sorta di “pizzaiolo robot” che coi suoi bracci meccanici consente di mangiare 7 giorni su 7 e 24 ore su 24 il cibo italiano più amato nel mondo. Una vera rivoluzione. Sono già quasi 1500 le pizze prodotte. E visto il successo ottenuto a Roma c’è da aspettarsi che questi distributori verranno avviati anche in altre parti d’Italia. Ma come sempre accade quando qualcosa, nel bene e nel male, fa discutere molto, non sono mancate le critiche, in particolare rivolte all’eventuale rischio che il distributore della pizza possa mettere in crisi i pizzaioli: «A mio avviso è una polemica immotivata – sottolinea Bucolo –, essendo un prodotto dalle caratteristiche non identiche alla pizza come la conosciamo è chiaro che io stesso avendo tempo preferirei comprare la pizza in pizzeria. Oltre tutto, sono stato contattato da alcuni pizzaioli che mi hanno chiesto di aggiungere il distributore vicino ai loro locali per poter vendere pizze anche di notte quindi le due cose possono anche diventare complementari».