Messina

Giovedì 28 Novembre 2024

Gotha 6, la "mattanza" della mafia barcellonese: confermati in appello gli ergastoli per i 17 omicidi

Giovanni Rao
Salvatore “Sem“ Di Salvo
Carmelo Giambò
Pietro Nicola Mazzagatti
Angelo Caliri
Giuseppe Gullotti
Antonino Calderone “Caiella“

La conferma integrale della sentenza di primo grado, e quindi sette ergastoli per la "mattanza" di Cosa nostra barcellonese, ovvero 17 omicidi disseminati tra il 1993 e il 2012, tra "aggiustamenti" e "punizioni" per chi aveva sgarrato. Dopo quasi tre giorni di camera di consiglio è questa la sentenza della corte di assise d'appello presidierà dal giudice Maria Pina Lazzara nel processo dell’operazione antimafia “Gotha 6”, ovvero il sesto capitolo d’inchiesta sulla famiglia mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto, condotta negli ultimi anni dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Messina e dai carabinieri del Ros. Al centro di questo processo, istruito a carico di boss e gregari della mafia barcellonese, c’è la lunga serie di omicidi avvenuti tra il 1993 ed il 2012 a Barcellona Pozzo di Gotto e in vari centri della zona tirrenica. È la “mattanza” dei Barcellonesi, l’impressionante scia di sangue degli omicidi di mafia avvenuti a Barcellona e poi tra Terme Vigliatore, Falcone, Oliveri, Santa Lucia del Mela, Brolo e Milazzo. A chiedere a giudici e giurati della Corte d’assise d’appello di Messina la conferma della sentenza di primo grado, erano stati per l'accusa il procuratore generale Vincenzo Barbaro e il sostituto pg Felice Lima. E le richieste sono state accolte. Ergastolo confermato quindi per Antonino Calderone “Caiella”, Giovanni Rao, Salvatore “Sem” Di Salvo, Carmelo Giambò, Pietro Nicola Mazzagatti, Angelo Caliri e Giuseppe Gullotti. Per Rao la Corte ha deciso un'assoluzione da un omicidio con la formula per «non aver commesso il fatto. Per Antonino Calderone (cl. 1988) la pena è stata ridotta da 18 a 16 anni e 3 mesi, mentre per il pentito Aurelio Micale è stata confermata. Per la “Gotha 6” le indagini della Dda di Messina e dei carabinieri del Ros hanno puntato i riflettori su mandanti ed esecutori di ben 17 omicidi ed un tentato omicidio, avvenuti tra il 1993 ed il 2012 nel Barcellonese. In pratica tutti gli “aggiustamenti” e le “punizioni” che in un vasto arco di tempo furono decise dalla cupola criminale. Grazie a indagini molto meticolose e alle dichiarazioni dei pentiti, sono stati individuati mandanti, esecutori materiali e moventi delle singole esecuzioni, tutte accomunate dall’obiettivo precipuo della cupola mafiosa all’epoca capeggiata per lungo tempo dal boss Giuseppe Gullotti, ovvero quello di controllare totalmente il territorio.  

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