Il passo più importante, l’ultimo, è quello legato alle autorizzazioni per la realizzazione del nuovo viadotto che “aprirà” la nuova via don Blasco. Sì, perché quello che conduce dal cavalcavia della via Cannizzaro verso sud, sul lungomare di Maregrosso deve essere abbattuto. E forse sarà questo l’ultimo atto dell’appalto da 16 milioni di euro per la realizzazione della nuova dorsale cittadina. Tutti gli enti interessati hanno trovato più conveniente demolire e ricostruire pile e impalcato del ponticello. La struttura era talmente ammalorata da rendere uno sforzo inutile il tentativo di recuperare qualcosa. «Non ci saranno modifiche del quadro economico generale – assicura l’assessore ai lavori pubblici Salvatore Mondello – Da qualche giorno abbiamo il via libera del Genio Civile e della Sovrintendenza e possiamo immaginare come possono proseguire i lavori in quell’area». Ci vorranno tre mesi per abbattere quel viadotto e ricostruirlo e nel frattempo la porta d’ingresso alla via don Blasco sarà chiusa. Si potrebbe utilizzare la via Santa Cecilia, ma anche lì c’è un nodo non da poco: i lavori di Rfi per la sostituzione dell’impalcato ferroviario. Solo dopo quest’opera potrà essere realizzato il tratto della nuova via don Blasco che, in quel punto, va sotto il livello attuale della strada per oltre due metri. E dunque logica vuole che prima venga finita questa parte e poi venga abbattuto e ricostruito il viadotto a Maregrosso. Ma “l’interferenza” del cantiere del Comune con quello di Rfi, può condizionare i lavori più di Palazzo Zanca che di Ferrovie. Ad ogni buon conto, il resto dell’opera, i 3,8 km che conducono dal cavalcavia alla Zir, è a buon punto.
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