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Barcellona, balneazione interdetta per oltre 1 km di litorale da Calderà a Cantoni

Oltre un chilometro di acque antistanti il litorale di Barcellona sono interdette alla balneazione

Oltre un chilometro di acque antistanti il litorale di Barcellona sono interdette alla balneazione. Lo ha stabilito il decreto dirigenziale del Dipartimento per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell'assessorato alla Salute della Regione Sicilia, con il quale sono stati individuati e classificati i tratti di mare e di costa di tutta l'isola soggetti a monitoraggio periodico. Lo specchio di mare inquinato é quello che bagna il litorale tra villa Crisafulli di contrada Spinesante, dove nei pressi è situato il "troppo pieno" della condotta principale della rete fognaria diretta al depuratore, e la località Cantoni fino alla foce del torrente Patrì, che tra l'altro comprende altri 200 metri contaminati che verso ovest fanno riferimento al Comune di Terme Vigliatore.

I motivi alla base del provvedimento di interdizione riguardano diverse criticità dei parametri igienico-sanitari. A queste zone si aggiungono anche le parti di litorale barcellonese danneggiate dalle mareggiate del 23 dicembre 2019, le quali sono state vietate dal Demanio marittimo, così come l'area del parco giochi di piazza delle Ancore di Calderà prospiciente sulla spiaggia. Altro divieto, sul versante opposto, é quello situato nel tratto del litorale di contrada Caldà per una lunghezza pari a 100 metri, dove le complessità si riferiscono alle immissioni in mare che provengono dal torrente Mela. A tutte le aree verranno collocati i divieti di balneazione. Oramai è una consuetudine, ma prima della fine di questa settimana, in virtù delle disposizioni sancite dal decreto, il sindaco Pinuccio Calabrò adotterà l'ordinanza con la quale verranno interdette le zone alla balneazione.

Fino agli anni 2015 e 2016, il tratto di mare sottoposto a divieto, solo sul territorio di Barcellona, misurava ben 1.400 metri. Da allora è cambiato soltanto il sistema di comunicazione tra ente, Asp e assessorato regionale alla Salute. Quest'ultimo, infatti, emana ogni anno il decreto che indica i tratti non balneabili. E lo stesso, nel tratto del torrente Mela che segna il confine naturale tra Barcellona e Milazzo, ha dato responso negativo agli altrettanti 100 metri che fanno capo al centro mamertino.

Lo stesso Comune non passa di certo inosservato nell'elenco della Regione Siciliana: tra le zone off limits ci sono le aree della cortina del porto, ma anche quelle prospicienti all'area industriale, raggruppate con più di 6 chilometri nell'allegato dei divieti riferiti ai tratti di mare e di costa non adibiti alla balneazione. Resta critica, inoltre, la situazione della città metropolitana di Messina, che conserva il primato con quasi 18 chilometri di acque e coste contaminate per "immissioni, inquinamento e altri motivi". Sono 800 i metri sottoposti a divieto per immissioni per quanto riguarda la zona di Pace del Mela, con i 400 della zona riguardante il Depuratore Asi, 200 nei pressi del torrente Muto ed altrettanti alla foce di Saja Archi. Infine, diverse le acque non adibite alla balneazione: 200 metri nella zona del torrente Boncoddo tra Rometta e Sapadafora, 100 nei pressi del torrente Senia di Venetico, 300 metri dalla foce verso ovest del torrente Fondachello di Torregrotta, mentre dal lato est 250 metri quelle che ricadono nel comune di Valdina.

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