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Messina, il grande Acquario nella zona Falcata. LE FOTO DEL PROGETTO

Un investimento da 120 milioni di euro. È stato completato, dopo anni di lavoro, il Business Plan del Polo scientifico internazionale per la tutela della biodiversità

Un sogno visionario, dietro il quale adesso c’è un business plan e un progetto che prevede un investimento complessivo da 120 milioni di euro. Per cambiare radicalmente il volto della Zona falcata, tra le aree militari, la Lanterna di San Raineri e i resti della Real Cittadella. È il sogno di una vita, quello al quale sta lavorando ormai da un decennio il prof. Josè Gambino, docente di Geografia dell’Ateneo peloritano, assieme a un’équipe di tecnici che credono in questa idea. Quella di realizzare nel cuore della Falce un Polo internazionale per la tutela della biodiversità marina, con annesso il Parco Blu delle Sirene all’interno del quale dovrebbe sorgere l’Eco Grande Acquario dello Stretto di Messina. «Il progetto ha riscontrato grandi consensi da parte delle istituzioni – spiega Gambino –, e ha avuto il sì dell’Ente e del Consiglio camerale. Vi sarebbero molte società che hanno realizzato i più importanti Acquari al mondo intenzionate a investire risorse, ritenendo questo dello Stretto probabilmente il più suggestivo “Parco Blu”. Ma quello che mi preme sottolineare è che non si tratta di un “Luna Park” ma di un Polo scientifico di altissimo livello per la tutela della biodiversità marina che nello Stretto trova uno dei simboli dell’intero Pianeta». E proprio all’inizio del volume da 500 pagine contenente il Business Plan, il docente universitario cita Einstein: «È dalla crisi che nasce l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie, chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato».

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