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Veglia pasquale a Messina, 200 candele per ritrovare speranza e voglia di "normalità"

Duecento candele accese nel buio della Cattedrale, mentre fuori l’ultima luce del giorno rischiarava la piazza: il segno di speranza più bello in questa “notte” solenne di Pasqua anticipata dal coprifuoco è stato la presenza dei fedeli alla celebrazione del Sabato Santo. Famiglie con bambini, coppie di anziani e qualche giovane: una “normalità” cercata e vissuta nella condivisione in presenza, dopo il silenzio assordante dello scorso anno e nonostante le restrizioni della zona rossa in vigore da ieri, si respirava stasera tra la gente raccolta in preghiera attorno al vescovo ausiliare che ha officiato il rito della veglia pasquale.

“Pasqua è la festa dei macigni rotolati via, quelli che gravano all’imbocco del cuore e dell’anima”: mons. Di Pietro ha sottolineato come il dramma della pandemia non è il solo a segnare questo tempo di dolore e smarrimento che stiamo vivendo. Il vescovo ha manifestato ai messinesi il desiderio di “essere per tutti come quell’angelo del Vangelo che invita a non avere paura perché Cristo è risorto e ci precede sui sentieri polverosi della storia, sulla sabbia del quotidiano che ancora aspetta di essere calpestata per lasciare le orme indelebili del passaggio di Dio”. Il rito, concelebrato dal decano del Capitolo della Cattedrale mons. Angelo Oteri, assieme a mons. Giuseppe La Speme e al rettore del Seminario arcivescovile è stato animato dalla cappella musicale della Basilica Cattedrale diretta da Orazio Sturniolo. Domani alle 10, il solenne pontificale presieduto dal vescovo ausiliare alla presenza delle autorità civili e trasmesso in diretta su Rtp e Gds Tv (canali 517 e 72).

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