"Ciao grande eroe, che il Signore dia conforto alla tua famiglia". Tanta commozione nella città mamertina che si è stretta all'indescrivibile ma composto dolore della famiglia per la tragica perdita. I funerali di Riccardo Maestrale, il militare dell'Esercito, deceduto a soli 22 anni nell'incidente stradale di giovedì scorso, sono stati seguiti da tantissimi milazzesi che hanno affollato piazza Duomo pur nel rispetto delle norme di contenimento epidemiologico. Presente anche una delegazione del 1° Reggimento Bersaglieri di Cosenza ove il giovane prestava servizio. In chiesa, oltre ai familiari e ai congiunti e le autorità militari cittadine, i tanti amici di Riccardo e del fratello Francesco, in lacrime per tutta la celebrazione officiata da mons. Santo Marcianò. Una omelia molto toccante quella del cappellano militare che dopo aver sottolineato come il gesto fatto dal giovane è un gesto di vita e non di morte, ha quasi “prestato” la voce a Riccardo che ha mandato messaggi ai suoi genitori evidenziando di non essere tristi perché non avrebbe potuto sopravvivere se quella sera non si fosse fermato per prestare soccorso. “Questo era Riccardo – ha poi aggiunto padre Giovanni Saccà, parroco che ben conosceva la vittima, sottolineando “la sua generosità, bontà d’animo e senso di altruismo”. Quindi la fidanzata Alessia ha letto una lettera, promettendo di impegnarsi “a realizzare i suoi sogni”. Poi, al termine della funzione l’ultimo lungo applauso con la salma che all’uscita dalla chiesa è stata salutata da un picchetto d'onore.
I funerali al Duomo, bandiere a mezz'asta e lutto cittadino
Per la seconda volta nel giro di un paio di mesi, la città di Milazzo si ritrova a dover rendere omaggio ad un altro giovane che sicuramente sarà ricordato nel tempo per la sua generosità. Dopo la tragedia in mare dello scorso settembre in cui perse la vita Aurelio Visalli, il sottufficiale della Capitaneria di Porto annegato per salvare due giovani in difficoltà, oggi la comunità si stringerà alla famiglia di Riccardo Maestrale, il ventiduenne militare in servizio al 1° Reggimento Bersaglieri dell’esercito di Cosenza che giovedì scorso ha prematuramente perso la vita nel tentativo di aiutare alcune persone rimaste coinvolte in un incidente stradale sull’autostrada Messina-Palermo. Alle 11 al Duomo i funerali e anche stavolta è lutto cittadino, disposto dal sindaco Pippo Midili, che ha ritenuto doveroso che la città esprima il proprio cordoglio alla famiglia «per la prematura perdita di un giovane che ha dimostrato di essere un chiaro esempio di eccezionale coraggio e sprezzo del pericolo spinti sino all’estremo sacrificio». Le bandiere esposte sugli uffici pubblici saranno a mezz’asta. L’ordinanza formula anche un invito a commercianti, uffici, lavoratori ad interrompere, dove possibile, le ordinarie attività sempre per la durata delle esequie. L’accesso in chiesa contingentato per le restrizioni Covid, ma nella piazza antistante sono numerosi i giovani che vogliono tributare l’ultimo saluto al loro amico Riccardo, uno di loro. Un ragazzo che oltre ad avere una sensibilità unica credeva nei rapporti di vera amicizia e amava Milazzo. Tant’è che quando poteva, rientrava dalla Calabria. Come ha fatto quel maledetto giovedì sera. E il suo tweet, postato pochi secondi prima che l’auto sulla quale viaggiava si immettesse nel viadotto per lui fatale, oggi mette i brividi. «Si torna a casa» ha scritto Riccardo. Ignorando che «il destino ha vie che non possiamo cambiare».
L'autopsia
È durata un paio d’ore ieri pomeriggio l’autopsia sul corpo del povero militare 22enne Riccardo Maestrale, il milazzese morto nel tamponamento a catena avvenuto nella notte tra venerdì e sabato scorsi, travolto mentre cercava di soccorrere i feriti del precedente scontro. Ieri, dalle 17 alle 19 all’obitorio del Policlinico, il medico legale, il prof. Alessio Asmundo, che in mattinata era stato incaricato dal sostituto procuratore Annamaria Arena, il magistrato che segue il caso, ha completato tutto. Ci vorranno però alcune settimane per capire meglio, con il deposito della consulenza da parte del prof. Asmundo. Allo stato è troppo presto per azzardare ipotesi. All’esame ha partecipato anche il medico legale Nino Bondì, che è il perito scelto dai familiari del povero militare, che sono rappresentati nell’inchiesta come parte offesa dall’avvocato Tino Celi.