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Messina, l’ultimo atto di generosità di Riccardo: accorso in aiuto dei feriti di un incidente

Il fratello del bersagliere e una donna sono ricoverati al Policlinico in prognosi riservata

Una vita spezzata nel tentativo di salvarne un’altra. Riccardo Maestrale aveva solo 22 anni e stava tornando a casa, nella sua Milazzo, la città in cui era cresciuto, aveva studiato e dalla quale aveva spiccato il volo verso la carriera militare.
Il giovane ha perso la vita sul colpo nell’incidente di giovedì notte. I primi soccorritori, in quello scenario di sangue e lamiere accartocciate, per lui, non hanno potuto fare nulla, se non ricomporlo per il trasferimento nell’obitorio del Policlinico.

La dinamica dell’incidente, a ventiquattro ore di distanza ha preso forma, ma ovviamente i rilievi effettuati fino alle tre di notte dagli agenti della Polizia stradale diretti dal comandante Nicolò D’Angelo, dovranno essere approfonditi e sviluppati per dare tutte le risposte alla Procura, che ha aperto un’inchiesta sul terribile sinistro. Nel registro degli indagati, come atto dovuto, risulta attualmente iscritto solo l’uomo che era alla guida del mezzo che ha investito Riccardo Maestrale.

La ricostruzione più verosimile conferma la dinamica già emersa nelle primissime ore. Sono le 22,30 e sulla A20, nel tratto di tangenziale che conduce da Messina verso lo svincolo di Villafranca, all’altezza del viadotto Tarantonio IV, avviene un violento tamponamento. Coinvolti, in quel tratto di discesa, un mezzo pesante e un’auto, una Toyota Rav 4 che è piombata sull’autoarticolato. Ad avere la peggio una donna che viaggiava sul sedile passeggero del suv. È stata subito trasferita al Policlinico dove è ricoverata in prognosi riservata, ma in condizioni stabili che non la dovrebbero mettere in pericolo di vita. Ferite molto più lievi, invece, per l’autista della Toyota.

Pochi istanti dopo il tamponamento arrivano sul viadotto, a bordo della loro Peugeot 208, i due fratelli Maestrale. Stanno tornando a Milazzo dopo che Riccardo Maestrale è arrivato a Messina da Cosenza, dove il giovane militare è di stanza. Il fratello è andato a prenderlo al porto. I due - questa la ricostruzione più attendibile a giudicare dalla disposizione delle auto -, posteggiano a bordo carreggiata, scendono dal loro mezzo e si avvicinano al luogo del tamponamento per prestare soccorso ai feriti. Proprio in quel momento, arriva in quella curva una terza macchina, una Ford Ecosport, guidata da un giovane. È il momento dell’impatto. I due fratelli vengono sbalzati via. Per

Riccardo non c’è nulla da fare, il fratello rimane a terra gravemente ferito e viene trasferito al Policlinico in gravi condizioni, e anche se i medici non hanno sciolto la prognosi, anche lui non sarebbe in pericolo di vita.

Sul posto si fiondano gli agenti della Polstrada, gli uomini dei vigili del fuoco che estraggono dalle lamiere la donna che si trova a bordo della Toyota Rav 4 finita addosso all’autoarticolato, e le ambulanze del 118, che subito dopo corrono verso il Policlinico per trasferire i feriti. Sarà ora il sostituto procuratore Annamaria Arena a coordinare le indagini, affidate alla Polizia Stradale, che ha intanto posto sotto sequestro tutti i mezzi coinvolti.

 

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