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Bruciano le Cupole di Milazzo, ma non i nostri anni migliori

La serata clou era il giovedì per bere e ballare tra quel cubo di plexiglass pieno di luci e la lunga spiaggia nascosta e di ghiaia, alle Cupole di Milazzo, centro della vita notturna infrasettimanale nei fosforescenti anni 90. Con la grande musica dal vivo e dal vero di Nuvio e Malinconico, che facevano esplodere di felicità migliaia di ragazzi con il loro andante motiveggiante "batti in aria le mani" e i missaggi magici di Maurizio Presente. La meglio gioventù si dava un appuntamento fisso irrinunciabile, si arrivava anche in più di milleduemila, da non crederci ora, sorseggiando la vita a morsi e sorsi tra il "quattro bianchi", il "wisky e coca" o il negroni, agli albori del bere, e chi poteva si permetteva una bottiglia di champagne vero o presunto al tavolo con il bigliettino "riservato", che faceva molta tendenza.

Non si poteva saltare nemmeno una settimana da giugno a settembre nel primo giorno del tour discotecaro, un giovedì magico che precedeva la dorata trasferta a Taormina, il venerdì al Cabana o al Lady Godiva e il sabato al Tout Va o alla Giara. Pezzi felici di frenetica esistenza, con le auto che capitavano andando sempre in gruppo dividendo benzina e pedaggio. Code chilometriche per entrare ovunque e pass stampigliati sulla mano per rientrare, camicie sudate dopo ore di danze sfrenate al "Ritmo de la noche" o con i Santa Esmeralda, ma soprattutto con Gloria Gaynor e il suo "I will survive" che come d'incanto e immediatamente faceva piombare tutti in pista, anche i refrattari cronici. Che anni ragazzi abbiamo vissuto, sembra così lontano oggi quel periodo eppure c'è stato tutto per intero e lo portiamo sempre appresso. Sono bastate quelle fiamme di ieri pomeriggio, come ennesimo sfregio per le Cupole ormai rudere dei ricordi, a farci rivivere quei momenti. Che fortuna che abbiamo avuto. E non lo sapevamo.

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