Si corre ai ripari in fiera, è proprio il caso di dire, per cercare di rendere meno disagevole l’attesa delle persone che devono vaccinarsi nel grande Hub realizzato all’interno della cittadella di viale della libertà. Nuove tende completamente chiuse si sono aggiunte ai gazebo che erano stati allestiti nei scorsi giorni. Diversi anziani in una ennesima giornata di pioggia hanno trovato riparo all’interno di queste strutture realizzate nello spazio antistante i due padiglioni. Intanto anche oggi sarà possibile per le categorie che sono già state attivate - e quindi coloro i quali hanno fra i 70 e i 79 anni, i docenti e le forze dell’ordine - la vaccinazione senza una prenotazione specifica a partire dalle 16 con AstraZeneca. Sono esclusi da questa opportunità tutte le altre categorie o coloro i quali devono ricevere un vaccino diverso per problemi di idoneità.
Al via in Fiera anche la vaccinazione per le comunità religiose. E ieri mattina si è presentato per la sua prima dose anche monsignor Cesare Di Pietro, vescovo ausiliare di Messina. Stamattina non si è registrato lo straordinario affollamento dei giorni scorsi. In particolare nella seconda parte della mattinata l’attesa è stata ridotta a qualche decina di minuti e al coperto delle tende.
“Sto bene e sono contento dell’opportunità che l’Assessorato regionale alla Sanità ha concesso ai sacerdoti, consentendo l’accesso alle vaccinazioni; anche noi sempre a contatto con la gente, siamo una categoria a rischio”. Queste le prime parole del vescovo ausiliare mons. Cesare Di Pietro, al quale ieri mattina è stata somministrata la prima dose del vaccino Astra Zeneca in fiera, assieme al suo segretario e novello sacerdote don Matteo Culletta. Un clima di grande serenità e operosità responsabile da parte di tutto il personale quello riscontrato in Fiera dal Presule - “e non perché sono il vescovo” ha chiosato con ironia - che ha apprezzato l’iniziativa lodevole del V-Day. “Sono venuto qui in forza di un dovere di coscienza che ho sentito mio e da messinese voglio esortare i miei concittadini a fare lo stesso”, ha detto mons. Di Pietro, sottolineando che vaccinarsi è un diritto civico ma soprattutto un dovere morale per preservare la salute pubblica. Il vescovo ha avuto modo di manifestare anche al Capo di Gabinetto vicario dell’Assessorato regionale alla Salute Ferdinando Croce, il compiacimento per la diligenza nella gestione della campagna vaccinale. Mons. Di Pietro ha colto anche l’occasione per rivolgere a tutti un pensiero speciale in occasione delle imminenti festività pasquali, auspicando che anche attraverso le vaccinazioni, si possa arginare questa tremenda pandemia che sta mettendo a dura prova l’umanità intera non solo sul piano della salute, ma anche su quello economico. “Noi siamo le relazioni che viviamo e, in virtù di questo, dobbiamo recuperare la gioia degli abbracci, delle relazioni fraterne e di un benessere condiviso”.
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