Riesce a catturare la bellezza e ti spinge a vagabondare. Tra quelle stelle, in quegli scorci ai quali i più non fanno caso. E quei dettagli rappresentano e restituiscono, tutti insieme, come le tessere di un mosaico, la grande magnificenza di un'isola, Panarea, perla delle Eolie. Adam Butler, è un fotografo scozzese, panarellese di adozione, e i suoi click dipingono la realtà in maniera magistrale, tanto che anche gli stilisti Dolce&Gabbana lo scelsero per impreziosire l'immagine di un loro profumo.
«Sono nato nella città di Edimburgo ma sono italiano per metà, – racconta Adam – mia mamma infatti è milanese. A casa si parlava soltanto italiano e mio papà britannico, che era scultore, lo ha imparato da studente proprio nella capitale lombarda dove ha conosciuto mia madre. Per la Scozia ho sempre avuto un grande amore». Un legame quello con le sette sorelle che nasce grazie al padre Vincent che mentre studiava a Brera incontrò un gruppo di artisti che andava alle Eolie. Erano gli anni '50, il turismo non esisteva, e neanche negozi e alberghi, ma soltanto un bar al porto e un silenzio irreale di sottofondo: «Un po’ ispirati dal film Stromboli di Rossellini, questi intrepidi avventurosi furono i primi turisti a comprare case e terreni. Anselmo Francesconi e Leonardo Cremonini, che in seguito si affermarono come pittori, portarono mio padre a Panarea che essendo ancora studente riuscì a comprare una rudere che pian piano diventò una casa. Io frequento le Eolie dal 1966, da quando avevo un anno...».
Testimone oculare di tutti i cambiamenti dell’isola, dove ha tutti i ricordi felici dell’infanzia, ha cominciato ad appassionarsi alla fotografia da ragazzo. «Iniziai mentre studiavo Storia dell’Arte all’Università di Londra e comprai il ferro del mestiere, la macchina, mentre giravo per l'Europa. Notai subito che le foto mi venivano bene ma chiaramente passando tutto il giorno a studiare arte imparai non solo le basi della composizione ma anche la struttura geometrica dei quadri dei grandi maestri dell’arte. Poi un’estate a Panarea, nel lontano 1986, capì subito quanto quel luogo potesse essere una fonte di ispirazione per la mia visione artistica. La luce fortissima e chiara, gli angoli retti, le ombre nitide, la semplicità geometrica dell’architettura delle case imbiancate, contro il blu intenso del cielo o del mare e i contrasti delle bouganville coloratissime, mi formarono l’occhio. E la mia strada artistica mi porta a cercare di catturare l' essenza del Mediterraneo. Come idea, come cultura, come filosofia. Non cerco di ritrarre un luogo specifico come Panarea, ma qui trovo gli arnesi per evocare questa mia idea del Mediterraneo senza tempo, una concezione non soltanto poetica ma quasi spirituale». E le sue timelapse con Stromboli sullo sfondo e in piena attività vulcanica hanno fatto incetta di like incantando gli spettatori o meglio gli internauti. Ma cosa sono e come nascono? «Sono dei video brevi – puntualizza Adam – nel quale il tempo viene compresso enormemente, per far vedere effetti che con la nostra visione normale non potremmo mai vedere come il movimento delle nuvole, la luna o le stelle che girano intorno al cielo e il sole che sorge. E in timelapse più a lunga durata, pure piante che crescono o fiori che sbocciano, la formazione di un temporale, una cometa che attraversa il cielo, le eruzioni dello Stromboli, la Via Lattea che ruota graziosamente nel cielo. Cose che per me sono tra gli spettacoli più mozzafiato della natura». Adam Butler è un grande amante della Sicilia: «Mi piacerebbe fare un altro libro di fotografie di Panarea, perché ho incontrato tantissime persone che hanno origini eoliane , australiani e americani soprattutto. Incontri per me meravigliosi. E se questo serve per decantare la bellezza di un posto sono davvero contento».
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