Ha preso il via stamani nell'Aula bunker di a Messina il maxiprocesso "Nebrodi" che vede alla sbarra 97 imputati e con loro un sistema mafioso milionario sulle truffe agricole all'Unione Europea, fatto di connivenze e silenzi. Per anni e anni nessuno si azzardava a interrompere il meccanismo. Chi ci provava rischiava la vita. Il processo segue l’operazione del 15 gennaio 2020 denominata "Nebrodi" con 94 arresti e il sequestro di 151 aziende agricole per mafia, una delle più vaste operazioni antimafia eseguite in Sicilia e la più imponente, sul versante dei Fondi europei dell’agricoltura in mano alle mafie, mai eseguita in Italia e all’Estero. Più di mille uomini della Guardia di Finanza di Messina e dei Carabinieri del Ros hanno assicurato alla giustizia numerosi componenti di famiglie mafiose contestando loro reati che ruotano attorno al lucroso affare dei Fondi Europei per l’Agricoltura in mano alle mafie combattuto con forza con il cosiddetto "Protocollo Antoci", ideato e voluto dall’ex presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci.
Il processo
Stamane hanno chiesto di costituirsi parte civile il Comune di Tortorici, l’Agea, Libera, Legambiente e il Centro antimafia Pio La Torre, che si uniscono alle altre 10 parti civili già costituite in udienza preliminare.