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Messina, l'ultimo saluto a "Tanuccio" Puleo. Monsignor Aiello: "Ennesima morte bianca"

La chiesa e la piazza di Torre Faro hanno accolto le tantissime persone che questo pomeriggio hanno voluto dare l'ultimo saluto a Gaetano Puleo, il nostromo che ha perso la vita a soli 60 anni nell'incidente avvenuto durante le fasi di attacco della nave Elio al molo Norimberga. È stato colpito da una fune che non gli ha lasciato scampo. Nella chiesa di Torre Faro, il villaggio marinaro dove viveva, in tantissini si sono stretti alla sua famiglia.

Compagni di lavoro, colleghi di altre compagnie di navigazione, gli abitanti di Torre Faro, gli amici, i parenti, tutti, hanno voluto dare l'ultimo saluto a Gaetano Puleo e stare vicino ai suoi familiari. Un dolore profondo ma composto sia dentro che fuori la chiesa che era al massimo della capienza prevista dalle misure per il contenimento del Covid già mezzora prima dell'inizio del funerale celebrato da Monsignor Mario Aiello, parroco di Torre Faro. Nell'omelia, il parroco ha avuto parole di conforto e consolazione per i familiari del nostromo. Lo ha chiamato familiarmente Tanuccio, ricordando che tutti hanno parlato di lui come un esperto pescatore, rispettato nel lavoro per la sua competenza e disponibilità. "Tanuccio - ha detto - ha allungato la lista delle morti bianche, le morti sul lavoro". "Si chiama morte bianca - ha aggiunto - ma non è bianca la disperazione dei parenti".
Al termine della messa le toccanti parole dei figli che lo hanno ricordato come un uomo buono, allegro, un esempio per i figli, un grande lavoratore capace di conquistare chiunque, un amante della vita.

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