Messina

Sabato 27 Aprile 2024

"Stretto di Messina pattumiera", la smentita dall'Ateneo: "Studio molto parziale". IMMAGINI MOZZAFIATO

 
 
 
Lo Stretto di Messina
 

«È uno studio molto parziale. Evidenziare la presenza di rifiuti sottomarini è un conto ma da qui a dire che lo Stretto di Messina detiene il record di “pattumiera” nel mondo, ce ne corre...». Non vuol far polemiche con i colleghi docenti e ricercatori dell’Università catalana di Barcelona, ma la professoressa Nunzia Carla Spanò, ecologa, ordinaria del Dipartimento di Scienze biomediche dell’Ateneo peloritano e delegata del rettore Cuzzocrea alle iniziative scientifiche a tutela dell’ambiente e del patrimonio marino, è letteralmente sobbalzata dalla sedia quando ha letto le agenzie di stampa che annunciavano l’esito dello studio sulla spazzatura nei fondali dei mari. La prof. Spanò dello Stretto conosce tutto o quasi, l’Università di Messina da più di 30 anni monitora la situazione, evidenzia i punti di criticità e tiene sotto osservazione le profondità abissali del braccio di mare tra Scilla e Cariddi. «Gli autori dello studio – spiega alla Gazzetta del Sud la delegata del rettore – hanno riportato i dati soltanto di due aree dello Stretto, Tremestieri e Reggio Calabria, peraltro tra le più antropizzate, mettendo in evidenza la densità per chilometro quadrato solo di quei due siti. La visione effettuata sulla base dell’analisi di poco meno di 7 chilometri di immagini non dà un quadro esaustivo dell’area dello Stretto, considerata da sempre un sito ad elevata biodiversità. Noi quelle acque le abbiamo perlustrate per 70 chilometri quadrati». Sull'edizione cartacea di domani l'intervista e l'approfondimento.

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