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La Messa di Natale a Messina, l'arcivescovo Accolla: "Oggi più che mai speranza e non sconforto"

L’orologio del campanile “fermo” alle 19,30, piazza Duomo popolata solo dai fedeli in sosta all’ingresso della Cattedrale per la misurazione della temperatura e richiamati alla celebrazione dal suono dell’organo e della zampogna

Non eravamo abituati a vedere Messina così, “spenta” seppur avvolta in quel manto di luci che avrebbero dovuto far risplendere gli “affetti speciali” di questo strano Natale. Nella notte più bella dell’anno nella quale l’umanità viene alla luce e la speranza si fa preghiera, tutto è sembrato “enorme”: l’orologio del campanile “fermo” alle 19,30, piazza Duomo popolata solo dai fedeli in sosta all’ingresso della Cattedrale per la misurazione della temperatura e richiamati alla celebrazione dal suono dell’organo e della zampogna.

“Il mistero del Natale continua a stupire tutti, Dio si fa piccolo per essere uno di noi e condividere le nostre fragilità illuminando il cuore di chi lo cerca”, ha detto l’arcivescovo  Accolla invitando tutti a riscoprire nel Bambinello “il volto della tenerezza di Dio che illumina la vita, fonte di speranza per quanti, in questo momento, sperimentano sofferenza fisica e spirituale”. Mons. Accolla che ha presieduto la messa della vigilia ha richiamato il presepe, oggi più che mai “simbolo di una precarietà condivisa dall’umanità”. “Nonostante tutto - ha detto - non possiamo farci sopraffare dallo sconforto; siamo chiamati a infondere speranza, a non distogliere lo sguardo da quanti continuano a fare esperienza di morte a causa di egoismi e soprusi, perché la storia del nostro tempo non è intessuta solo di paura e dolore, ma soprattutto di audacia e carità, condivisione e solidarietà”. Il Presule ha rivolto poi un pensiero speciale “a quanti oggi testimoniano con le proprie azioni la forza della tenerezza di Dio: le famiglie, luogo privilegiato nel quale debellare il virus dell’indifferenza e dello scarto, i giovani, che esprimono la loro audacia con esuberante generosità e disinteresse, gli operatori sanitari, che accudiscono con spirito di abnegazione quanti patiscono la precarietà della salute, i detenuti, che vivono una dimensione di sofferenza, gli anziani e le persone sole, gli operatori della comunicazione, responsabili dispensatori di verità, i volontari, i soggetti impiegati nella pubblica amministrazione, i ricercatori e quanti si adoperano per rendere la vita di tutti più sicura”.

Il rito, animato dalla cappella musicale “S. Maria della Lettera” diretta e accompagnata da Orazio Sturniolo, è stato concelebrato dal rettore del Seminario presente con la sua comunità mons. Alessandro Lo Nardo, dal delegato per la Cattedrale mons. Giuseppe La Speme e dal decano del Capitolo Protometropolitano mons. Angelo Oteri. A mezzanotte il suono delle campane delle chiese cittadine annuncia il Natale, ha detto mons. Accolla, "il giorno nuovo nel quale le nostre speranze trovano spazio nell'abbraccio tenero di Dio".

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