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Messina, le celebrazioni per Santa Barbara: "Faro acceso su chi serve lo Stato"

Si sarebbero dovuti ritrovare tutti insieme Artiglieri, Genieri, Vigili del fuoco e Marinai in Duomo per far festa nel giorno della memoria liturgica di S. Barbara, la martire alla quale il 4 dicembre 1951 Papa Pio XII volle affidare “uomini e donne accomunati dal senso del dovere verso la Patria, per la quale hanno giurato impegnando le loro vite fino all’estremo sacrificio”, ma l’emergenza della pandemia non lo ha permesso.

Anche se in tono minore però, i titolari dei comandi della sede della Marina Militare con il vice comandante Felice Miraglia hanno voluto celebrare la patrona con una messa nella cappella della Zona Falcata, presieduta stamattina dal primo cappellano militare capo don Andrea Di Paola. “La figura di questa eroina della fede cattolica continua a essere un faro acceso lungo il cammino di chi serve lo Stato”, ha detto il sacerdote.

Per l’occasione è stata accesa la lampada votiva inaugurata un anno fa in occasione dei primi vespri di S. Barbara. Il prezioso cimelio precedentemente custodito nella Cattedrale, è memoria di un passato storico che conferma il coraggio e lo spirito di servizio di tanti uomini legati al valore dell’Arma. Si tratta di un dono che i superstiti del Regio Incrociatore Bolzano - silurato da un sommergibile inglese nel settembre 1942 al largo dell’Arcipelago delle Eolie - avevano donato il 2 ottobre 1976 all’arcivescovo Francesco Fasola, segno di offerta alla Madonna della Lettera in memoria dei caduti per la Patria.

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