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Viaggio nei dieci cantieri della "nuova" via Don Blasco a Messina

A Messina non si vedeva un’opera pubblica così complessa, e importante ai fini strategici della riorganizzazione viaria della città, da decenni, forse dai tempi della costruzione della nuova Panoramica dello Stretto. Quella che impropriamente chiamiamo la nuova via Don Blasco – via Don Blasco è solo un breve tratto del lungo tragitto che collega Gazzi con il porto storico –, è un’arteria che sta prendendo corpo, giorno dopo giorno, nonostante le mille difficoltà, il ritrovamento di ordigni bellici, la grana degli espropri, l’emergenza Covid. A chi ha messo in dubbio la realizzabilità, l’efficacia e l’utilità di un’opera del genere, invocata dall’inizio degli anni Novanta, rispondono nel modo migliore le immagini scattate durante il sopralluogo effettuato ieri mattina dal direttore dei lavori e progettista, ing. Antonio Rizzo.

«Grazie all’Amministrazione comunale, al sindaco De Luca e all’assessore ai Lavori pubblici Mondello, abbiamo potuto imprimere la svolta decisiva, ora davvero bisogna mettercela tutta ma i principali ostacoli sono stati superati e credo fermamente che i cantieri possano essere completati entro la primavera del 2021», afferma l’ing. Rizzo, che è anche l’esperto del Comune per la Protezione civile e sa quanto è preziosa questa strada alternativa alla via La Farina, quanti spazi recuperati potrà offrire alla città. Un’opera pubblica che è anche strumento e occasione di risanamento e di rigenerazione urbana.

Sono in corso, o sono stati già realizzati, interventi significativi come le opere di abbassamento della quota stradale del sottopasso Fs in via S. Cecilia, il completamento della copertura del torrente Zaera, l’attraversamento della dismessa linea ferroviaria Messina-Palermo al “curvone Gazzi”, l’attraversamento della linea del tram e delle aree Atm. Con l’ing. Rizzo abbiamo percorso l’intero tracciato da sud a nord: viale Gazzi, via Fermi, via Acireale (oggi via Franza), curvone Gazzi, via Maregrosso, via Industriale, torrente Zaera, collegamento con viale Europa, aree ex Fs Scalo merci-Piccola velocità S. Cecilia, via S. Cecilia, sottopasso del ponte Fs, via Don Blasco, Via S. Raineri, fino al molo Norimberga. Sono 3,8 chilometri di vitale rilevanza per Messina e lo vedremo quando la strada sarà percorribile, consentendo la decongestione di una delle direttrici più trafficate della viabilità cittadina, quella rappresentata dall’asse viale Europa-via La Farina.

Di fatto, sono in corso 10 cantieri per i 10 tronchi nei quali è stato suddiviso il tracciato (vi lavorano in media 16-20 operai). Nei prossimi giorni si metterà mano anche al tratto della “vecchia” via Don Blasco e alla costruzione del nuovo ponte in prossimità del Cavalcavia. L’area più vasta è quella che era di proprietà delle ferrovie, una superficie immensa che comprende l’ex Scalo merci-Piccola velocità, dove a breve saranno avviati anche gli interventi di messa in dimora delle alberature e la realizzazione dei parcheggi, oltre che l’installazione dell’impianto di illuminazione. Fervono i lavori anche nel tronco del torrente Zaera, dove la strada servirà a superare il dislivello tra l’ex Piccola velocità e l’area ex Squadra Rialzo Fs, attraverso la realizzazione di una rotatoria che si sviluppa prevalentemente sull’ impalcato del ponte ad una quota di 10,68 m. È questo uno dei tratti più delicati, così come quello della copertura del torrente Zaera per effettuare il collegamento dalla rotatoria al viale Europa.

Poi, in via Industriale ci si collegherà direttamente fino all’incrocio con la via Salandra, grazie alla demolizione (che avverrà nei prossimi giorni) del fabbricato finora occupato dalla società Rifotras, lo scoglio più duro nella battaglia ingaggiata dal Comune nell’ambito degli espropri di pubblica utilità. ). Demolite nei mesi scorsi anche le Case D’Arrigo – operazione tra le più importanti del Risanamento negli ultimi anni, è stata data una casa dignitosa a 33 famiglie –, è assicurato il collegamento tra la via Salandra e la via Maregrosso. E qui la strada lambisce la zona di Fondo Saccà, dove sarà completato lo sbaraccamento e verranno finalmente inaugurate le case bio-ecologiche realizzate nell’ambito del Progetto Capacity. Poi, si passa sopra la Galleria Fs dei Peloritani e rasenta l’elisuperfice predisposta all’uscita della galleria, che potrebbe diventare pista di elisoccorso al servizio dell’ospedale Piemonte. In via Acireale l’intervento è di fatto ultimato. «Ce la stiamo facendo, dopo decenni – commenta Rizzo –, sembra incredibile ma è vero». Sì, e ieri lo abbiamo toccato con mano.

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