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Movida e misure anti-Covid, a Messina e in provincia controlli più rigidi - Foto

Controlli serrati sulla movida e sul rispetto delle misure anti-Covid a Messina, ma anche in altri Comuni della Provincia. Non sono mancati i soliti assembramenti (ma diversi giovani utilizzavano correttamente la mascherina). Carabinieri, Polizia di Stato e municipale, Guardia di finanza hanno presidiato vie e piazze del centro urbano.

"Abbiamo beccato e sanzionato un gruppo di ragazzi che sparavano giochi d'artificio a mezzanotte a Cristo Re. Un locale è stato chiuso per somministrazione di alcol a minori, sanzionati tanti" zozzoni. E non solo...". Così il sindaco di Messina, Cateno De Luca, racconta la lunga notte appena trascorsa nei luoghi della movida, presidiati da tutte le forze dell'ordine. La polizia specialistica del corpo dei vigili urbani, diretta dal comandante vicario commissario Giovanni Giardina con la collaborazione dei coordinatori di Reparto, ha effettuato una vasta attività finalizzata al mantenimento del rispetto delle linee di prevenzione Covid e a tutela dell’ordine pubblico. L’intensa attività oltre ai complessivi controlli preventivi e di sensibilizzazione ha portato a contestare ad un avventore la somministrazione di alcol a minori attraverso l’utilizzo di un distributore automatico utilizzando una tessera sanitaria di un maggiorenne, 4 locali sono stati verbalizzati per diffusione sonora senza la prescritta comunicazione sull’impatto acustico. Un locale è stato verbalizzato per mancanza rispetto dei requisiti sull’assembramento con sospensione dell’attività, 6 controlli sono stati effettuati all’interno di locali pubblici per la verifica del rispetto del protocollo antiCovid e 5 locali ove si effettua vendite di alcol a mezzo di distriburori automatici per accertare la sospensione alle ore 24 e la vendita attraverso la tessera sanitaria. Sempre nell’ambito di tali attività di controllo nelle giornate sopracitate, la squadra ambiente e rifiuti ha elevato: 14 verbali da 450 euro ciascuno ai sensi dell’ordinanza n. 261/2016 per conferimento di rifiuti fuori orario e in giornata vietata e ai sensi dell'ordinanza 284/2020 divieto di conferire rifiuti nei cassonetti per gli utenti residenti nelle zone servite dal servizio di raccolta differenziata; 3 verbali ai sensi Dlgs 152/2006 per un importo ciascuno di euro 600 per abbandono di rifiuti anche ingombranti su suolo pubblico; 1 verbale da euro 108.00 ai sensi dell’ art. 15 del codice della strada per getto di rifiuto di ridotte dimensioni; 1 verbale da 42 euro ai sensi dell’art 7 C.d.S, per consentire la scerbatura e pulizia delle strade cittadine soggette all’applicazione di divieti di sosta; 1 verbale da 26 euro ai sensi dell'articolo 15 del C.d.S per getto di carte su suolo pubblico. Inoltre alla mezzanotte è stato sorpreso un gruppo di ragazzi a Cristo Re intenti a esplodere fuochi di artificio. Per loro, è scattata l’immediata contestazione della norma prevista dal regolamento di polizia art.55 e dall’’art..76 tulps Così come per un gruppo di cinque ragazzi privi della prescritta mascherina in area affollata è stata contestata la violazione di 400 euro per il mancato rispetto della ordinanza regionale n.25.

Intanto, proprio il nodo della movida e della convivialità da contenere, a quanto si apprende da fonti del governo, è stato al centro della riunione dei capidelegazione e del premier Giuseppe Conte. E si è discusso anche dell’idea di chiudere i locali alle 24 (ieri si ragionava alle 23), orario che non avrebbe ripercussioni negative sui ristoranti. Alla riunione è inoltre emersa l’ipotesi, come detto, di anticipare il varo del Dpcm a lunedì sera ma - spiegano le stesse fonti - essendo i tempi molto stretti non si può escludere che la nuova stretta venga messa in campo, come previsto, nella serata di mercoledì.

In ogni caso i ministri coinvolti dalle nuove misure - che includeranno anche una rimodulazione dello smart working - lavoreranno sulla messa a punto dei provvedimenti. Centrale, in questo senso, è la riunione - convocata d’urgenza per domani nel primo pomeriggio - del Comitato tecnico scientifico (Cts) con il ministro della Salute Roberto Speranza. E’ proprio in questo contesto che si discuterà delle nuove misure da varare. E, a parte (per ora) il lockdown totale, nessun provvedimento viene escluso a priori, visto l’aggravarsi della situazione. Dal coprifuoco per i locali al divieto di vendita di alcolici dopo una certa ora, alla sosta off limits in piedi fuori dagli stessi bar e pub; dall’estensione del lavoro a casa alla riduzione della percentuale di passeggeri sui mezzi pubblici, allo stop agli spostamenti tra regioni, tutto è in teoria possibile.

Nel napoletano e in provincia di Bologna dei locali sono già stati chiusi per assembramenti da movida. Nel secondo caso, ad Anzola Emilia, un bar era stato trasformato in discoteca con 200 persone e resterà sbarrato per 30 giorni. A Portici, invece, in provincia di Napoli, un pub è stato chiuso per 5 giorni per mancato rispetto del distanziamento sociale. Tentativi localizzati di fermare quella che si teme diventi un’onda di piena dei contagi, dopo 4 mesi estivi di libertà quasi totale in Italia.

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