Una bara bianca con impresso il numero 91, il rombo dei motori ad accompagnare l’ultimo viaggio terreno. Dolore ed emozione a Messina hanno scandito l’ultimo abbraccio a Milena Visalli, la 34enne morta nell’incidente di Pace, a causa dello scontro tra l’Africa Twin che stava guidando e una Fiat Seicento. Prima, durante e dopo i funerali celebrati al Duomo stamani, gruppi di motociclisti, amici e non, si sono stretti intorno alla famiglia della donna. Funzione religiosa celebrata da padre Riccardo Cardullo, parroco di Zafferia - villaggio in cui risiedeva la 34enne - e monsignor Giuseppe La Speme. Intanto, prosegue il lavoro della magistratura per far luce sull’accaduto e accertare eventuali responsabilità. Al momento, risulta iscritta nel registro degli indagati, con l’ipotesi di reato di omicidio stradale, una 69enne che era al volante dell’utilitaria contro cui la moto è entrata in rotta di collisione in via Consolare Pompea, nei pressi dei Cannoni. Milena, “Selvaggia” per tutti, è deceduta sul colpo. Fatali, in base alle prime risultanze dell’autopsia effettuata martedì scorso all’obitorio dell’ospedale Papardo, le ferite e i traumi al capo. Nonostante avesse il casco, quel casco giallo fluo volato via sull’adiacente pista ciclopedonale, proprio a fianco del corpo senza vita di Milena, con la sua folta chioma bionda a illuminare l’asfalto maledetto.