L’immagine di una Cattedrale vuota entrata nelle case di tutti i messinesi stamattina: si è aperta così la Settimana Santa, senza la tradizionale benedizione delle Palme, segnata dal dolore e dalla preoccupazione per la pandemia. Un rito insolito quello celebrato dall’arcivescovo di Messina che ha sottolineato la straordinaria esperienza di “una Chiesa diffusa nei luoghi in cui Cristo sofferente si manifesta”: gli ospedali e le carceri, gli uffici della pubblica amministrazione e le case, naturalmente, “dove le famiglie riunite in preghiera sperimentano l’esperienza di una piccola chiesa domestica”. L’arcivescovo ha voluto manifestare gratitudine a quei “professionisti dal cuore d’oro che si prodigano per alleviare il dolore di molti infondendo speranza”, ricordando come “il dolore del nostro tempo ci permette di acclamare Gesù presente sul volto dei tanti fratelli sofferenti, attraverso gesti di carità operosa”. Il rito è stato concelebrato dal delegato arcivescovile per la Cattedrale, mons. Giuseppe La Speme, nella veste di cantore, assieme a don Giovanni Lombardo che lo ha accompagnato all’organo e padre Bartolo Saltalamacchia; presente, secondo le indicazioni della Congregazione per il culto e la disciplina dei sacramenti, anche un diacono. Giovedì prossimo, primo giorno del triduo pasquale, mons. Accolla presiederà la messa “in coena Domini” alle 19, omettendo il rito della lavanda dei piedi e la processione finale del Santissimo Sacramento. La celebrazione sarà trasmessa in diretta streaming sui canali dell’arcidiocesi e di Rtp.