È surreale l’immagine che offre il centro di Messina, la location abitualmente affollata dalla movida, nel primo venerdì di restrizioni e divieti in tempi di coronavirus. Da piazza Duomo a piazzetta Lepanto, dall’isola pedonale di via Primo Settembre alla galleria Vittorio Emanuele: un deserto degno di uno scenario post-apocalittico, avvolto in un silenzio irreale interrotto solo dai rintocchi della campana della cattedrale, dall’abbaiare di un cane e dal motore di un bus in transito. Nessuna anima viva. Solo il vuoto generato da un grande nemico che si affronta solo così: rimanendo a casa.