L’Azienda Ospedaliera Universitari Policlinico “G. Martino” di Messina comunica che, nell’ambito di una razionalizzazione degli interventi legati all’emergenza coronavirus, è stata attrezzata un’apposita area, dedicando a questi casi il Padiglione H.
Conseguentemente, è stata modificata in parte la mappa dei servizi (che diventerà pienamente operativa a partire dal 12 marzo 2020). Le attività di Dermatologia, Allergologia, Reumatologia e Endocrinologia sono state trasferite al Padiglione W; le attività di Ematologia e Oncologia al Padiglione E; le attività di Chirurgia toracica e Chirurgia vascolare al Padiglione F.
L’Azienda, in questo momento di emergenza, continua a garantire le prestazioni ambulatoriali urgenti, mentre le visite che non rientrano in tale novero vengono annullate e gli utenti già prenotati avvertiti individualmente.
"Si rende noto altresì che - si legge in un nota diffusa dal Policlinico - , in base alle modifiche introdotte, sono stati variati i percorsi protetti destinati a coloro i quali si recano presso la struttura sanitaria accusando sintomi legati al Covid 19. Come nelle scorse settimane, andrà utilizzato il varco d’ingresso lato Pronto Soccorso, dove è stata installata apposita segnaletica. A partire dal 12 marzo 2020, tuttavia, le indicazioni non conducono più al plesso del Pronto Soccorso generale, bensì al Padiglione H, dove si viene accolti da personale addetto. Anche le donne in stato di gravidanza, se accusano sintomi legati al coronavirus, devono seguire il medesimo percorso e non quello per il Pronto Soccorso Ostetrico".
"Rimane invariato, invece, il percorso per coloro i quali accompagnano bambini, che vengono indirizzati al Pronto Soccorso pediatrico. Si ricorda in ogni caso che, prima di andare in ospedale in autopresentazione per sintomi legati al coronavirus, è indispensabile contattare il medico di base o i numeri di emergenza (1500 oppure 800458787) e recarsi presso le strutture sanitarie soltanto ed esclusivamente dopo avere ricevuto indicazioni in tal senso. Contrariamente, gli utenti commetteranno un atto di grave irresponsabilità, che rischia di incidere sull’intera collettività".
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