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Erosione costiera, una barriera per difendere il lungomare di Barcellona - Foto

Un altro tratto della costa tirrenica da difendere dalla furia dei marosi che, negli anni, hanno divorato intere porzioni di litorale. È quello che ricade nel comune di Barcellona Pozzo di Gotto, nel Messinese, e che è compreso tra due torrenti: il Longano e il Termini.

In particolare, nella zona adiacente alla foce di quest'ultimo anche la sede stradale del lungomare è andata distrutta e l'Ufficio contro il dissesto idrogeologico della Regione Siciliana, già impegnato a mettere in sicurezza oltre ottanta chilometri di costa, è pronto a intervenire.

I primi lavori di ripascimento risalgono a oltre dieci anni fa: si operò allora su ottocento metri di battigia, una porzione esigua rispetto alle reali dimensioni del fenomeno erosivo. Adesso, invece, sono circa due chilometri quelli per i quali la Struttura commissariale, guidata dal presidente della Regione  Nello Musumeci e diretta da Maurizio Croce, ha finanziato la progettazione, pubblicando la gara per affidare, contestualmente, anche le indagini sedimentologiche, biologiche e archeologiche.

Per schermare quest'altro tratto di litorale si prevede di realizzare pennelli a mare in ghiaia e materiale sabbioso lunghi settanta metri. Strutture che dovrebbero portare benefici pure per la spiaggia a levante del Longano, consentendo di proteggere, di riflesso, anche il centro abitato di Calderà, uno dei luoghi più affollati durante il periodo estivo.

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