Strage nella fabbrica di botti, l'ultimo saluto di Barcellona a Vito, Fortunato e Giovanni - Foto
Fortunato Porcino, 36 anni, Giovanni Testaverde, 34 anni e Vito Mazzeo, 23 anni. Le loro bare in fila, una accanto all’altra, di fronte all’altare maggiore della basilica di San Sebastiano. Proprio come uno accanto all’altro hanno trovato la morte nell’esplosione della fabbrica di fuochi d’artificio della ditta Costa, consumatasi appena dieci giorni fa. Con loro perse la vita anche la signora Venera Mazzeo, le cui esequie erano state celebrate, sempre nella basilica, lo scorso 28 novembre. Barcellona ha salutato così i suoi figli, morti nell'adempimento del loro dovere quotidiano, certa che continueranno a vivere nel cuore dei familiari, degli amici, conoscenti e anche di quanti li hanno conosciuti solo a causa della straziante tragedia. Le esequie sono state celebrate da padre Tindaro Iannello alla presenza delle autorità civili e militari. Ed ancora una volta la città si è stretta alle straziate famiglie, con la presenza complessiva di quasi duemila persone. Grande il dolore dei familiari che hanno perso un figlio, un marito, un fratello. Le tre bare sono uscite una alla volta, portate a spalla da parenti e amici in mezzo alla folla straripante dei tanti che, non riuscendo ad entrare nella già affollatissima basilica, avevano atteso in rispettoso silenzio, inondando il sagrato e l’intera piazza. Uno scroscio di applausi. Il volo dei palloncini bianchi e azzurri liberati insieme, le lacrime e i singhiozzi che non si potevano trattenere.