Le mani del clan mafioso etneo dei Cintorino-Cappello sull’industria delle vacanze all’Isola Bella, la punta di mare vip a Taormina, arcinota in tutto il mondo. C’è questo ed altro - riporta la Gazzetta del Sud in edicola - nell’inchiesta della Procura di Catania che nel giugno scorso portò ad una serie di clamorosi arresti, ben 31, con le accuse a vario titolo di estorsioni, usura, rapina, associazione finalizzata al narcotraffico, detenzione e spaccio di stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori, intestazione fittizia, e che adesso registra un “maxi” atto di chiusura delle indagini preliminari, con ben 48 indagati, siglato dai sostituti procuratori Assunta Musella e Giuseppe Sturiale. Un’indagine della Guardia di Finanza che oltre a fotografare le pressioni mafiose nell’ambito del redditizio settore delle attività economiche legate all’Isola Bella, una per tutte l’affitto delle imbarcazioni, un giro d’affari che d’estate era di ventimila euro al giorno, con una spartizione “scientifica” tra i due clan delle varie zone dell’Isola Bella, ha anche monitorato per mesi la “piazza di spaccio” gestita dal gruppo mafioso catanese tra Calatabiano, Giardini Naxos e Taormina, incentrata sullo smercio di cocaina, hashish e marijuana. Ecco i 48 nomi degli indagati: Antonino Salvatore Benedetto, Salvatore Francesco Bellinghieri, Agnese Brucato, Pasqualino Bonaccorsi, Carmelo Bonaccorsi, Fabio Bordonaro, Giuseppina Maria Caliri, Arianna Cardillo, Vincenzo Caruana, Domenico Calabrò, Fortunato Cicirello, Francesca Colosi, Emmanuela Colosi, Giuseppe D’Arrigo, Gaetano Di Bella, Pietro Paolo Rosario Di Stefano, Salvatore Fichera, Francesco Franco, Luigi Franco, Gaetano Grillo, Giuseppe Leo, Salvatore “Turi” Leonardi, Michele Longo, Alfio Carmelo Losi, Davide Mario Losi, Silvestro Macrì, Giuseppe Messina, Bruno Mario Moscatt, Paolo Muzzio, Antonio Pace, Giuseppe Pace, Mario Pace, Carmelo Pennisi, Francesco Pistorio, Francesco Porto, Salvatore Porto, Marcello Rino Rocco, Gaetano Scalora, Damiano Sciacca, Emanuele Sorrentino, Francesco Strano, Giuseppe Timpanaro, Sebastiano Trovato.