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Aggressioni alle Forze Armate, a Messina una fiaccolata in memoria degli agenti morti a Trieste - Foto

Una fiaccolata in onore dei rappresentanti delle Forze Armate aggrediti e morti sul lavoro. E' quanto avvenuto oggi a Messina per ricordare i poliziotti aggrediti e, in particolare, Pierluigi Rotta e Matteo Demengo, i due agenti uccisi durante una sparatoria alla questura di Trieste il 4 ottobre di quest’anno. L'iniziativa è stata organizzata dall'associazione poliziotti in congedo, poliziotti in servizio e associazione nazionale carabinieri.

“In Italia, ogni tre ore e mezza un tutore dell’Ordine o un operatore sanitario presso i pronto soccorso subisce un’aggressione, a volte anche da parte di stranieri”, ha dichiarato Luciana Verdiglione, membro del direttivo di Ugl Messina e presidente dell’associazione “Italia è…”, che chiede all'Autorità Governativa, in sede nazionale e periferica, di adottare con urgenza tutte le misure necessarie a tutelare tutti gli uomini e le donne preposti a garantire l'ordine pubblico e la salute di noi italiani, parere condiviso anche dal segretario generale territoriale del sindacato, Antonino Sciotto.

L’uso di alcol e stupefacenti è causa ricorrente delle aggressioni: nel 2018 si è registrato il 28,1% di aggressori ubriachi o drogati, percentuale tuttora in crescita. Il triste record spetta all’Arma dei carabinieri, con il 45,7% delle aggressioni, seguono a ruota quelle alla polizia di Stato con il 43%, mentre il resto vede coinvolti Vigili urbani, medici e operatori sanitari dei Pronto Soccorso ospedalieri”, continua a sottolineare la Verdiglione.

“La situazione è diventata allarmante, i cittadini temono una progressiva destabilizzazione delle Forze dell’Ordine e della stessa Autorità delle Istituzioni, che anche in forza della Costituzione hanno il dovere di garantire la sicurezza e l’ordine in tutto il territorio nazionale”.

“Non vogliamo che dell'assassinio di Pierluigi Rotta e Matteo Demengo, i due agenti uccisi durante una sparatoria nel carcere di Trieste, rimanga solo l'ennesima lapide e l'ennesima ipocrita commemorazione come è stato per chi li ha preceduti. Le drammatiche conseguenze per le loro famiglie, le innumerevoli aggressioni causate da mano criminale, siano oggi da monito e pungolo per le Istituzioni”, prosegue il membro di Ugl, che sottolinea un’altra aggressione successa giorni fa a Catania, “a cui però non è stato dato risalto”.

“Si chiede al Prefetto di Messina, nella sua veste di rappresentante dell'Autorità di Governo, di far pervenire al Ministro dell’Interno la solidarietà dei messinesi nei riguardi di tutte le Forze dell’Ordine, perché siamo stanchi di fiaccolate e commemorazioni post mortem”, conclude Luciana Verdiglione.

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