A distanza di qualche giorno dalle comunicazioni degli enti competenti sulla presenza di fattori di inquinamento e pericolo per la salubrità delle acque del Lago di Ganzirri a Messina, sono da più parti documentate e segnalate, ancora in queste ore, ondate di sporcizia e di schiume sulla cui natura occorre nuovamente indagare per comprendere se l’ulteriore immissione di materiale inquinante nello specchio d'acqua possa aggravare irreparabilmente l’ecosistema e costituire un fattore di pericolo per la salute dei cittadini.
Allo stesso modo, deve essere fatta chiarezza in maniera inequivocabile sulla possibilità che questi fattori di inquinamento possano danneggiare la preziosa produzione di molluschi che viene tradizionalmente effettuata nel Lago e che offre una fonte di lavoro preziosissima per le comunità di Ganzirri e Torre Faro.
«Non bastano, non possono più bastare le rassicurazioni verbali, i “faremo”, i “vedremo” che provengono da quanti hanno responsabilità nella gestione di questa vergogna ecologica - commenta il consigliere comunale, Alessandro Russo, che a luglio ha anche presentato un esposto-denuncia -. Occorre chiarire una volta per tutte se ci sia la volontà di rilanciare la Riserva, inserendola in un percorso di valorizzazione turistica legata alle tradizioni dei pescatori locali, all’attività sportiva non impattante, ai giri turistici della Riserva».
«Se ci sia la volontà di chiedere le giuste attribuzioni di risorse necessarie ad una seria gestione della Riserva - prosegue -. Se si intenda effettuare uno screening puntuale e dettagliato di tutte le sponde dei Laghi e dei canali per riscontrare se, come apparirebbe dalle documentazioni fotografiche, esistono diversi altri scarichi fognari abusivi che scaricano in quelle acque».
«Se si possa in maniera seria e chiara dinanzi ai cittadini escludere che le condizioni di inquinamento in cui versano quelle acque comportino rischi per la salute dei cittadini, delle attività di molluschicoltura e per la tenuta dell’ecosistema. Se, ancora più importante, le Autorità vogliano una volta per tutte accertare le responsabilità di questo scempio ecologico, sanzionando duramente secondo le previsioni delle normative dei reati ambientali quanti si siano fatti gioco del rispetto dell’ambiente, inquinando indiscriminatamente la Riserva infischiandosene della collettività», conclude Russo.
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