Due arresti per incendio, minacce e resistenza a pubblico ufficiale. Si è conclusa così la lunga notte dei falò sulla spiaggia di Tremestieri a Messina. Falò che erano stati vietati con ordinanza del sindaco e che invece sono stati allestiti e attuati in vari punti del litorale, a nord e a sud. Ma nel caso di Tremestieri si è superato ogni livello di decenza e il sindaco, che ha condotto personalmente le operazioni di controllo e repressione svolte dalla polizia della municipalità, con l'intervento dei vigili del fuoco, ha giustamente sottolineato come in questa vicenda si siano violate tutte le regole. Cataste di legna e di altro materiale inquinante sono state collocate sugli scogli e sono state date alle fiamme, un gruppo di giovani ha reiterato minacce agli agenti e ai vigili del fuoco, quattro lunghe ore di tensione, culminate con il fermo di due persone.
"Due arresti per incendio, minacce e resistenza a pubblico ufficiale! Così si è conclusa la balordaggine di Tremestieri dopo oltre quattro ore di animata discussione": commenta in questo modo l'operazione il sindaco, Cateno De Luca. "I due soggetti che hanno accumulato la legna sui frangiflutti per sfida hanno dato fuoco, anche con l’ausilio di liquido inquinante, nonostante la presenza della polizia di stato, polizia metropolitana e polizia municipale che avevano disposto la rimozione del cumulo di legna. Ho seguito e diretto tutte le operazioni reagendo a questo gesto di sfregio con determinazione - prosegue il primo cittadino - Ringrazio gli agenti della polizia di stato, la polizia municipale diretta dal comandante Giovanni Giardina e la polizia metropolitana diretta dal comandante Nino Triolo".
A Santa Margherita, poco dopo l'alba, è stato fatto smontare un piccolo insediamento di tende, con tracce ancora fumanti del falò della notte.
Intervento anche sulla spiaggia di Torre Faro, dove alcuni giovani hanno contribuito a ripulire l'arenile da bottiglie e rifiuti di vario genere insieme con il personale della Messina servizi.
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