Sono stati in tanti questo pomeriggio in Cattedrale a Messina a stringersi attorno alla salma di Salvatore D’Anna, il poliziotto 39enne morto tragicamente a Villafranca Tirrena nella notte fra il 31 luglio e l’1 agosto, dopo essersi schiantato contro un palo della pubblica illuminazione mentre viaggiava a bordo della sua Honda 650.
Tanta rabbia e un dolore che non trova spiegazione quello della mamma e del papà, dei colleghi, degli amici, della moglie e del piccolo Gabriele, il figlio di 7 anni, al quale resterà solo il racconto di quanti, tra familiari, colleghi e amici, sapranno dirgli del papà, un ragazzo buono e altruista, dedito alla famiglia, al dovere dell’arma sin da giovanissimo e a quel figlio, tanto amato che adesso continuerà ad essere il prolungamento della sua vita.
«Amore per la vita, per la professione, per la famiglia»: così cappellano del Corpo, padre Giovanni Ferrari che ha presieduto le esequie, ha descritto la vocazione del poliziotto, altruista, generoso e sempre pronto a donarsi agli altri. Particolarmente commossi il questore Vito Calvino i funzionari e tutto il corpo della Polizia di Stato di Messina, ma anche i tanti colleghi venuti da Reggio Calabria.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia