Nella giornata che celebra la donna, Messina fa i conti con la terribile tragedia di Santa Lucia sopra Contesse e ricorda la povera Alessandra Immacolata Musarra, massacrata di botte fino alla morte dal fidanzato Cristian Ioppolo. In memoria della 29enne, da piazza Cairoli è partito un corteo di ragazze e ragazzi con lo slogan "io sono Ale", e poi "basta, basta!". Una risposta alla cieca e insensata violenza che continua a colpire le donne. La tragedia della morte di Alessandra ha davvero lasciato il segno a Messina. Su iniziativa del Cedav e di altre associazioni, si è deciso di scendere in piazza e testimoniare la vicinanza dei messinesi alla famiglia musarra. Il corteo ha fatto sosta in piazza Duomo dove c'è stato l'incontro privato tra i familiari di Alessandra e i rappresentanti del cedav, il centro donne antiviolenza, e della confcommercio. «La barbarie l'ha colpita - si legge in una nota del Centro donne antiviolenza -, la barbarie di un uomo che le era vicino, che lei pensava l'amasse. Basta con questo sterminio». «Ancora una volta un'altra donna uccisa per mano di colui che diceva di amarla - prosegue -. L'efferatezza con la quale "Ale" è stata spazzata via ci lascia sgomenti e in uno stato di prostrazione e di rabbia». «Quante altre vittime ci dovranno essere prima che si scuotano le coscienze, prima di acquisire la consapevolezza che la violenza maschile sulle donne è la drammatica sciagura della nostra epoca?», conclude la nota.