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Il Palacultura di Messina "pozzo" di spreco e degrado: bici elettriche e reperti storici lasciati a marcire

Bici elettriche nuove di zecca in dotazione al Comune di Messina, costate al Ministero dell’Ambiente 24mila euro, che dovevano essere utilizzate dai dipendenti dell’Atm e dalla polizia municipale, ma che in città non si sono mai viste circolare e che, attualmente, sono parcheggiate, sotto carica da chissà quanto tempo, al Palacultura.

Ai componenti della commissione guidata dal consigliere Pietro La Tona è bastato uscire un attimo fuori dal palazzo municipale per scoprire un vero e proprio "pozzo" di degrado, sprechi e potenziali irregolarità all’interno della struttura di viale Boccetta.

La commissione cultura, riunita questa mattina in seduta itinerante, aveva svolto un sopralluogo all’interno del PalAntonello per effettuare una ricognizione degli spazi che, attraverso un nuovo regolamento, si spera di concedere a terzi e in particolare ad associazioni culturali. Ma la visita, secondo quanto verbalizzato dai consiglieri, ha riservato non poche sorprese e il “caso” delle biciclette elettriche è soltanto una delle tante situazioni che hanno lasciato sbigottiti i componenti della commissione.

Tetti divelti, alcolve di fortuna, aree verdi in totale stato di abbandono e decine di faldoni abbandonati nei cantinati sono le “indecenze” più soft che i consiglieri hanno riscontrato. Poi ci sono una serie di reperti storici, verosimilmente appartenuti al cavaliere Giovanni Cammarata, stipati e lasciati a marcire in una stanza con infiltrazioni d’acqua e persino, auto, probabilmente private, parcheggiate all’interno del garage dell’edificio…

Tutti i particolari domani in edicola su Gazzetta del Sud – edizione Messina.

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