I finanzieri del comando provinciale di Messina hanno eseguito 16 misure cautelari (2 ordinanze di custodia cautelare in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 11 ordinanze di divieto temporaneo di esercitare attività professionali o imprenditoriali) ed il sequestro di beni per di circa 15 milioni di euro nei confronti dei componenti di un'organizzazione criminale accusati di bancarotta, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte, riciclaggio e auto-riciclaggio, falso ideologico in atto pubblico e appropriazione indebita.
Il provvedimento, nato da un'inchiesta coordinata dalla procura di Messina guidata da procuratore Maurizio de Lucia, è stato emesso dal G.I.P. del Tribunale Maria Vermigliò.
Provvedimenti di custodia cautelare in carcere per l'avvocato Andrea Lo Castro e per il commercialista messinese Benedetto Panarello, entrambi già agli arresti.
Agli arresti domiciliari, invece, un altro avvocato, Francesco Bagnato, e due prestanome, Orazio Oteri e Giuseppe Barbera.
I destinatari della misura interdittiva sono Francesco D’Amico, 54 anni, già proprietario del Jolly Hotel di Messina, e la moglie Paola Isidori, 46 anni. I due coniugi sono attualmente proprietari di due alberghi a Chianciano Terme, posti a vincolo di sequestro; Rocco e Annunziatino Foti, padre e figlio, 76 e 41 anni, costruttori di Cosoleto, in provincia di Reggio Calabria; Francesco Rocco Ferrara, 54 anni, e i figli Gaetano, 25 anni, e Ottavio, 23 anni, imprenditori di Policoro, in provincia di Matera, operanti in diversi settori economici, unitamente alla loro collaboratrice Elena Zippo, di Milazzo. E ancora: Bruno e Vincenzo Lagana’, 59 e 32 anni, attivi nel settore alimentare della provincia di Reggio Calabria;
P. V. B., 52 anni, faccendiere di Milano.
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