Dopo il brutto gesto della bibliocabina di piazza del popolo vandalizzata da mani ignote e che ha indignato moltissimi cittadini, un altro gesto deprecabile è stato compiuto martedì scorso a Zafferia, frazione del comune di Messina. Un presepe allestito in una delle contrade del villaggio, contrada Casale, è stato parzialmente distrutto dalle fiamme. Bruciate alcune casette, liquefatti alcuni pastori, annerito lo sfondo. La notizia è stata resa nota dal parroco del villaggio padre Riccardo Cardullo che ha postato le foto su facebook, aggiungendo un amaro commento: “Umanamente stupido”. L'artistico paesaggio fa parte di una serie di presepi che ogni anno vengono allestiti nella varie contrade del villaggio per riprodurre il momento più alto della cristianità, la nascita di Gesù, appunto. Da venti anni le sacre rappresentazioni rendono vivo il villaggio e partecipano anche a un concorso sul presepe. Quest'anno la premiazione de “Il presepe D'oro” avverrà il 6 gennaio dopo la messa delle 18. Ma quello che è accaduto rimane un gesto deprecabile anche se compiuto da ragazzi. Al di là del bene pubblico, c'è in più l'aggravante del soggetto religioso che impone un'attenta riflessione sociologica sui giovani, i loro valori e l'utilizzo del loro tempo libero.